intervista analogica. La Rivoluzione Residente oltre il sistema dell’Arte di Mimmo Domenico di Caterino

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Oggi un intervista analogica speciale al Prof. artista residente e resistente, critico d’arte non massificato, scultore , autore ed esploratore dei linguaggi dell’arte Mimmo Domenico di Caterino. Da sempre in prima linea in difesa dell’artista Residente, Mimmo è un artista che ci ha sempre messo la faccia e il cuore. In Sardegna ormai da tanti anni  ha sempre seguito e sostenuto i progetti nootempo fin da tempi non sospetti e studiato i linguaggi dell’arte a 360° con grande attenzione per tutta la scena underground sarda oltre mare; questo a testimonianza del suo essere fortemente innamorato e critico verso questa terra . Possiamo quindi leggere e , se gradite , condividere le sue parole in questa intervista. Prima di lasciarvi al suo racconto di vita e di arte… tutta la cricca nootempo non puo’ che gridare … una Casa per il  Foiso Fois ( Liceo Artistico musicale di Cagliari ) !  

 

La storia del RockBus è emblematica da questo punto di vista, gli artisti sono stati uno strumento di risonanza per la lotta degli ex operai Rockwool, unica vertenza sul lavoro ad essersi risolta positivamente nell’isola dopo la crisi economica globale, ma nessuno e dico nessuno si è fatto carico di porre a sistema culturale il loro artivismo ( … ) 

 

N Chi sei e come nasce il tuo percorso artistico professionale ?
Sono uno dei tanti artisti contemporanei residenti nell’isola destinato ad essere cancellato dalla storia. Sono naufragato in quest’isola all’inizio di questo secolo, lasciandomi alle spalle un sistema mercantile dell’arte sempre più globalizzato, che cancella ed omette, nel nome delle quotazioni di mercato determinate dai privati, artisti e culture residenti. Sono arrivato con un carico di diffide legali e la determinazione della critica e degli addetti ai lavori dell’arte di demolirmi, non ci sono riusciti. Il mio percorso nasce nel secolo passato, tra un’Accademia di Belle Arti ed un Centro Sociale Okkupato, fossi nato a Cagliari, il mio percorso artistico e culturale professionale non si sarebbe mai determinato.

N Il messaggio nelle tue opere
Il messaggio in tutte le opere ed in tutti i flussi linguistici dell’arte è nella cultura e sensibilità dello spettatore, non c’è messaggio senza comprensione ed interazione.

N L’Artista Residente…
L’artista residente è quello che subisce passivamente valori artistici e linguaggi culturali imposti dal mercato, in altre parole è un frustrato…

N L’Artista social Rivoluzionario …
Social e Rivoluzionario? Quello che riesce a rendere pratica condivisa linguaggio e ricerca ponendosi al servizio della comunità, uno che sa stare sulle barricate e che alle vetrine social preferisce la vetrina della piazza ed espropria i social con la sua realtà quotidiana.  Uno che dentro i social trovi un modo per dire “Questo non è social”.

N L’Artista Mascherato…
Brutta razza, l’artista mascherato è quello che si maschera d’artista, uno che si muove su traiettorie protette a difesa di qualche interesse, anche miseramente il suo.

N La lotta, l’artista che Resiste e il Foiso Fois
L’istruzione artistica a Cagliari e nell’isola è un tasto dolente, non esiste altra realtà metropolitana in Europa ed in Italia dove l’istruzione artistica non abiti spazi storici e vaghi senza fissa dimora. Non esiste nessuna altra realtà metropolitana Europea dove l’Alta Formazione Artistica non sia un diritto acquisito ma di portafoglio, se emigri puoi frequentare un’Accademia di Belle Arti, ma se risiedi a Cagliari neanche si ragiona sull’artista residente come patrimonio culturale della comunità per resistere al pensiero unico. Una situazione indicibile che mi fa soffrire molto, io a Cagliari non sarei mai nato in tutti i sensi, mio padre e mia madre mi hanno concepito nell’Accademia di Belle Arti che frequentavano da residenti, a Cagliari neanche avrebbero potuto studiare in un’Accademia, io a Cagliari non avrei mai ultimato la mia formazione artistica. Resistenza a Cagliari vuole dire fare riflettere realmente sui diritti mancanti da sempre e non inseguire trend di mercato (anche della politica) e farli apparire come “cambiamento”. Dietro il cambiamento si cela e nasconde il persistere di una servitù culturale che arriva da lontano.

N Il tuo nuovo libro è disponibile su Amazon. Siamo tutti nati rottamati ?
La storia del RockBus è emblematica da questo punto di vista, gli artisti sono stati uno strumento di risonanza per la lotta degli ex operai Rockwool, unica vertenza sul lavoro ad essersi risolta positivamente nell’isola dopo la crisi economica globale, ma nessuno e dico nessuno si è fatto carico di porre a sistema culturale il loro artivismo. Il libro è su Amazon perché scomodo anche per le case editrici che ad oggi mi hanno pubblicato, “contenuti molto critici…”, come se la critica d’arte non nascesse proprio con gli artisti, il primo critico moderno della storia dell’arte Giorgio Vasari era un’artista che raccontava il lavoro e la ricerca degli artisti, si fosse preoccupato di essere comodo o scomodo, non sarebbe arrivata con tanta chiarezza la storia del Rinascimento Italiano, ma in fondo è una storia sarda, dal sud di un’isola dove un’Accademia di Belle Arti non c’è mai stata…

N Tra i tuoi tanti progetti ricordiamo la Tavor Art Mobil , raccontaci
Con Barbara Ardau, moglie e compagna di arte e di vita, ci siamo detti, adesso cosa facciamo? Come facciamo a ragionare d’arte contemporanea in un posto dove l’arte contemporanea come formazione ed educazione è assente? Facciamo diventare la nostra automobile uno spazio d’arte contemporanea, in questa maniera siamo in connessione con le ricerche più significative ed interessanti semplicemente facendo circolare linguaggi dell’arte. Il principio è quello del dono, della condivisione e della libera circolazione dei linguaggi dell’arte.

N La musica che accompagna le tue giornate , Dieci nomi
Quilo, Randagiu Sardu, Joe Perrino, Alberto Sanna, Balentia, Andrea Locci, Dr Drer e Crc Posse, 99 Posse, Clementino, Menhir…, ma dieci nomi sono pochi.

N Linkaci un video che ti rappresenta
Ti linko quello della mia unica apparizione in Rai, terminata con una diffida legale ed un microfono staccato...

N La tua Sardegna … e Cagliari
La mia Sardegna è stato un inganno, un illusione che mi hanno venduto gli stessi isolani, un Eden che non esiste, chi decide di vivere e lavorare a Cagliari o in Sardegna non avrà mai il tempo di godersela, se non sei un villeggiante facoltoso, vivere a Cagliari o nell’isola è resistere con forza e dignità con la propria umanità.

N i tuoi Progetti per il presente
Non lasciare il territorio al nemico ed evitare con tutte le strategie possibili che allegri commensali banchettino con la mia carcassa.

N Esalta brutalmente la cricca di nootempo.net e un minuto di silenzio per…
Nootempo è l’unica etichetta indipendente isolana, è l’unica etichetta vicina allo spirito indy delle posse anni novanta, si esalta da sola, dal momento che chi è fuori da Nootempo è servo culturale della politica e della cultura dominante. Un minuto di silenzio? Per gli artisti over 40 che confondono lo svendere la propria storia con il rinnovarsi, che si autocelebrano nel nome del passare del tempo, quasi come se bastasse il passare del tempo per collocarsi fuori dal tempo nel proprio tempo.

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