Intervista analogica. L’anima tribale dell’hard Tekno underground del producer Alessandro Fais ak Pandro

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Alessandro fais ak Pandro

Alessandro Fais in arte Pandro è un producer sardo che vive e lavora a Praga dove sta sperimentando nuovi percorsi musicali legati alla sua passione per l’elettronica e la video arte. Lo abbiamo visto al fianco di Mebitek nel progetto Mustayonis e in tante serate potenti dedicate alla scena underground Hard Tekno. Pandro è uno dei tanti sardi capaci e talentuosi che per scelta e necessità ha dovuto lasciare l’isola in cerca di nuove esperienze costruttive con l’obiettivo di tornare, forse, un giorno con nuovi progetti che per ora si stanno sviluppando nell’Europa dell’Est. Pandro è sempre alla ricerca del legame profondo quasi tribale tra suggestioni elettroniche e spirito danzante. Vi suggeriamo di leggere questa intervista perchè  le esperienze artistiche ci arricchiscono e ci raccontano percorsi interessanti che vale la pena condividere.  

L’artista che resiste à colui che si adatta all’evoluzione dei tempi ma non ne diventa vittima.

 

N Una tua breve ma acida presentazione
Sono sempre stato collegato alla musica e al suo potere spirituale. Fin dai primi anni di vita sgambettavo al suono de su ballu sardu che mio padre , da buon sciamano nuragico mi faceva ascoltare. Sono passato per il clarinetto, il sassofono e la batteria, per poi approdare alla musica elettronica, dalla quale non mi sono più staccato. Per me racchiude tutto il mio percorso vitale, evolutivo e sperimentale. Ora vivo a Praga, dove ho avuto molti altri stimoli e sto vivendo bellissime esperienze musicali.

N Quel primo giorno davanti ad un campionatore…
Tutto cominciò quando mi trasferii a Bologna per studiare al dams, dove incontrai la cultura underground delle taz e dei rave party. Comprai una vecchia korg electribe. Ero affascinato da come potessi rinchiudere in quella macchina la mia espressione musicale, solo la mia, senza doverla condividere nella sua creazione con nessuno. Da quel momento non me ne sono più staccato.

N Sperimentare alchimie tra Video Art e Musica elettronica
Per me è sempre stato un connubio inseparabile, quello tra video e musica. Già nel primi del 900 con le avanguardie storiche si creavano sperimentazioni visive slegate dai canoni classici di espressione. L’unione audiovisiva ti guida in un viaggio libero , tuo , sperimentale e evolutivo, come la vita.

N Come nasce un tuo progetto , una tua produzione? Che messaggio vuoi trasmettere ?
Solitamente ho bisogno di una spinta emozionale quando inizio a produrre e buttare giù i primi beat. Questi rappresentano sempre la sintesi delle sensazioni che sto vivendo in quel momento o periodo della mia vita. Il mio messaggio è sempre legato alla ricezione di una frequenza e nel viverla spiritualmente. Il nostro corpo è una antenna e la musica ha il potere di trasmetterle i giusti segnali, aprendo le porte della nostra coscienza. Questo sopravvive ancora nella tekno underground, legata al nostro passato danzante , rituale e libero.

N Raccontaci la tua collaborazione con Mebitek
– Non basterebbe un libro per raccontare la nostra collaborazione. Lui mi ha segnato molto lungo il mio cammino, lo considero un maestro , oltre che un caro amico. Abbiamo da sempre condiviso il modo di “fare” musica, da veri artigiani e agricoltori del suono. Il nostro progetto “Mustayonis” ne è l’esempio. Costruzione momentanea e sperimentale di suoni, legati al nostro passato storico ma orientati al futuro, legati da video arte e da suoni millenari della nostra terra. Puntiamo a solleticare la coscienza storica del nostro popolo , anche provocatoriamente.

N Descrivici il set up della tua Armeria Sonora
– Attualmente utilizzo Maschine della NI , dove produco praticamente tutto. Ableton live e Spark drum machine della Arturia. Tastiera midi e drum pad elettronici.

N Chi è oggi l’Artista che Resiste ?
L’artista che resiste à colui che si adatta all’evoluzione dei tempi ma non ne diventa vittima. Anzi, da virus culturale sopravvive all’interno di una società sempre più omologata, dove , senza dimenticarsi della sua essenza e della sua capacità di trasmettere un messaggio originale e mai patteggiato , continua a influenzarla inconsciamente e non.

N Dieci titoli pesanti che ti hanno ispirato da sempre
– Cypress Hill : Black Sunday
– Le Orme : collage
– Gong : fluing teapot
– Slipknot : Slipknot
– kenze neke : naralu de uve sese
– Prodigy : the fat of the land
– Sepultura : Roots
– Pantera : vulgar display of power
– Pink floyd : atom heart mother
– Tenore huntana vona

N Linkaci un video che meglio ti rappresenta

 

N Dove possiamo sentire in rete le tue produzioni ?
https://soundcloud.com/pandro

N Come tanti sei partito e hai attraversato il mare, come vedi la tua Terra oggi ?
La mia terra è il mio cuore, la mia anima , il mio amore eterno che mai smetterò di pensare ogni notte prima di dormire. Ho in progetto di rientrare un giorno, ma non ora, sento di dover e voler ancora girare molto per imparare e scoprire più cose possibili. Purtroppo le condizioni della sardegna sono tragiche , e non vedo per ora punti di salvezza. Terra sempre più sofferente e abbandonata al suo destino. Non sono mai riuscito ad accettare il fatto che un popolo come il nostro non riesca a riprendersi ciò che gli è sempre appartenuto…….la libertà.

N I tuoi Progetti per il presente ?
– Attualmente sto lavorando a due produzioni che saranno poi stampate su vinile. Ho in programma anche di creare un mia label indipendente.Sto portando avanti un progetto di musica ambient sperimentale ma ancora non ho pubblicato nulla.

N Esalta la cricca di nootempo.net e manda un messaggio ai sardi prima dell’Apocalisse !
– Nootempo a mio avviso è l’unica realtà concreta e di spessore in Sardegna. Molto valida alla quale auguro il meglio. Rappresenta la vera bandiera underground sarda nel mondo. Come messaggio ai sardi dico solo di uscire, girare e scoprire, per poi rientrare più coscienti e consapevoli non solo di di ciò che abbiamo sotto i piedi ma anche di ciò che abbiamo dentro il nostro corpo balente, ovvero …… un anima nuragica che pulsa ancora e desidera libertà.

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