Interviste Analogiche. il Funk di Michele Ibba aka Funkydrops

No Rating
nootempo.net
Inauguriamo, per la nostra WeBZine nootempo,  uno spazio dedicato alle interviste Analogiche. Discorsi evasivi e poco invadenti, percorsi musico-artistici che ci porteranno a conoscere meglio produttori, artisti, performer, funamboli e guerriglieri culturali dentro e fuori dall’Isola. Poche, didascaliche e inusuali marzulliane domande al Producer Sardo Michele Ibba.
N  Presentaci subito la tua scheda 
40 anni sardo, musicante da circa 25 anni, attraverso diverse fasi disparate e incoerenti. Sia nel senso che sono passato attraverso molte passioni, sia nel senso che ancora oggi sono felicemente incoerente. Faccio sotto il marchio funkydrops, tutto in minuscolo, ma cerco di tenermi sempre aperto a collaborazioni e contaminazioni.
N Il tuo FUNK , la tua musica. 
A me piace descriverla come LO-FI DUBBED FUNK, in maiuscolo questa volta. Bassa risoluzione + alta fedeltà agli ideali del DUB e del FUNK. Ritmiche lente, sample pitchati in basso, trattenendo il funk il più possibile tra le dita per farlo scorrere rilassato e al contempo febbrile.
N Descrivici la tua consolle 
Tutto nasce da macchinette abbordabilissime nel mercato dell’usato, e prima di tutto dalla voglia di fuggire dallo schermo del computer. Campiono di preferenza vinile su dei cinesissimi piatti Super-Oem (copie dello stanton str-150), mixer belante berhinger, puntine shure (sì, quelle che c’hanno tutti) dentro uno dei phrase sampler sul mio tavolo, BOSS SP303, ROLAND SP404 o nella dirt-machine, lo ZOOM ST224. A volte tutto inizia e finisce dentro la stessa macchina, usando solo effetti interni e il loro rudimentale ma efficace sequencer, più spesso ricampiono dentro la macchina che è al cuore del sistema, un AKAI mpc2500. Per molto ho arrangiato i miei beat completamente lì dentro, eventualmente usando le altre macchine, specialmente il 303, come mastering device, ricampionando dentro il beat completo e applicando gli effetti per il quale il drSample della BOSS è famoso. Più recentemente, ho iniziato a trasferire i beat in REAPER, dando una seconda chance al mondo delle DAW e al mio vecchio macbook di plastica, sopratutto perché collaborando con altri artisti nel 2016, questi si aspettano che tu gli passi un progetto che possano riaprirsi, o i bounce delle singole tracce, non una cassetta col pezzo sopra 🙂
N Che profumo ha il Vinile ? 
Il profumo del vinile è quello delle storie che non ti stanchi di sentire. Un profumo rassicurante, che fa regredire istantaneamente ad uno stadio di stupore infantile, di giocosa curiosità.
N Campiona 4 Grooves e mandali in loop…
Per l’occasione ho usato il 404 della ROLAND e vi ho preparato le prime due misure di Polk da 1973 dei Placebo (quelli di Marc Moulin, non quelli di Brian Molko!!!), le prime due dopo il fill nel intro di Hurricane, da Victim of Love di Charles Bradley, la prima misura quando entra il beat di Ghetto’s Misfortune Wealth dall’omonimo dei 24Carat Black, e per finire la prima misura presa dove non canta del groove di Not Enough Love to Satisfy, da Somebody’s been sleeping on my bed dei 100 Proof Aged in Soul. Mentre i primi tre loop sono giù di qualche semitono, nell’ultimo taglio ho lasciato il pitch del giradischi a 0.
Video contributo 
N Un viaggio, una piccola storia. 
La prima volta che sono andato in Valtellina, sono arrivato la notte in un piccolo paese della provincia di Sondrio. Svegliandomi la mattina ho aperto le imposte e mi sono ritrovato le Alpi a chiudere completamente l’orizzonte, vicinissime. Ho avuto una sensazione spiacevole per un attimo, prima di percepire la bellezza di quei luoghi. Per tutto il tempo che sono stato lì avevo l’istinto di cercare il cielo ma lo sguardo continuava a sbattere sulle Alpi.
N Le hot charts vanno di moda e fanno molto anni 80/90. Dieci dischi che ti fanno venire    i brividi ( in senso godereccio ). 
Premetto che vado in ordine totalmente random, visto che per me vengono tutti prima del numero uno.  Aggiungo che anche se tanti artisti contemporanei arrivano a commuovermi e darmi brividi, quando si tratta di tagliare la lista a dieci dischi, il cuore mi porta a scegliere tra i miei vinili quelli che mi sono più cari e lì devo ammettere che la macchina del tempo fa un salto indietro di 40 anni. Cito però nel mio pantheon personale sia Charles Bradley che la Budos Band, due bellissime realtà di oggi che escono sotto l’egida della Daptone Record. Ecco i miei Magnifici 10:
Placebo – 1973
24Carat Black – Ghetto’s Misfortune Wealth
Charles Bradley – Victim of Love
Lonnie Liston Smith & the Cosmic Echoes – Visions of a New World
Herbie Hancock – Blow Up O.S.T. 
Curtis Mayfield – SuperFly
Budos Band III 
Gil Scott Heron – Pieces of a Man
Donny Hathaway – Extension of a Man
Willie Hutch – Foxy Brown
N Come tanti Sardi hai varcato il mare , in cerca di cosa ? 
Ero curioso. Avvertivo l’urgenza di spaesarmi ed esplorare, letteralmente, città che non conoscevo. Ho fatto quattro anni a Bologna, due anni in Belgio per finire gli studi, un anno a Madrid e poi di nuovo in Belgio, dove mi trovo stabilmente da ormai 10 anni.
N La città dove vivi e lavori. 
Bruxelles. Una città multi-culturale e cosmopolita, eppure ancora a misura d’uomo.
N Cosa salvi della tua Sardegna e cosa vorresti cambiare ?
Da fuori guardo sempre con molto rispetto a chi in Sardegna vive, sopravvive e combatte. L’affetto però è troppo grande a volte per tacere, e come tutti quelli che hanno varcato il mare anche a me spesso verrebbe voglia di dire la mia e proporre la mia ricetta… che poi è semplice: più fiducia in se stessi. Meno disfattismo. Cambiato l’atteggiamento da lamentoso a entusiasta credo che in Sardegna esistano tutte le opportunità di sviluppo sociale, culturale ed economico. Ma ripeto: io mi sentivo di partire, che diritto ho di dire cosa cambiare a chi resta?
N Lancia una piccola polemica gratuita.
La polemica riguarda i Talent, o meglio il mondo dei Talent e degli artisti emergenti che pur non andando al Talent, credono che i Talent siano rilevanti. Penso che sia un po’ sempre la stessa storia di sempre, con la piattaforma televisiva e l’industria musicale: se uno pensa che fare musica sia fare la star, non c’è Talent Show dei miei cabasisi a salvarlo, serve lo psichiatra, specie nella sciagurata ipotesi che uno vada al Talent Show e finisca a fare quella roba… che brutta fine!
N Le scie chimiche e gli Alieni.
Allora chiariamoci, le scie chimiche fanno male! Ragazzi andateci piano con le scie, che appunto non lo sapete mai quanto sono chimiche… poi se vedete gli Alieni, non dite che non vi avevo avvertito!!! C’è connessione tra i due fenomeni, ripeto: attenti alle scie chimiche 🙂
N I progetti per il futuro non ci interessano poi così tanto.Progetti per il presente ? 
Guarda, in questo momento sto lavorando su un po`di cose. Un remix di un pianista italiano che ha un suo seguito in Giappone, insieme ad un bassista/produttore indipendente italiano molto bravo, Nic Petrelli. Un’altra cosa di cui non parlo per scaramanzia e poi infine un progetto che mi sta molto a cuore, una cosa più tra l’electro-jazz e il funk, il mio FUNK. Sto collaborando con un pianista e stiamo lavorando su qualche pezzo.
N  dacci le coordinate Link dei tuoi social web  
http://www.soundcloud.com/funkydrops
Instagram: @funkydrops
Twitter: @michele.ibba
N Esalta nootempo webZine e manda un messaggio nello spazio. 
nootempo webZine è la dimostrazione che gli spazi non si elemosinano: si creano dal basso e si spingono sopra facendoli splendere. Il mio messaggio per lo spazio è KEEP THE FUNK UP!
Un abbraccio.

Tags