Intervista analogica. Epitome 1. Le vibranti e rarefatte Vibrazioni sonore del progetto Inorganic Landscape

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Ricercate vibrazioni inorganiche, sonorità Psy-Dub per questo distillato di suoni rarefatti ma non per questo flebili. Questo progetto ha subito destato il nostro interesse per una intervista analogica. Scavare, ricercare tra le onde sonore indipendenti e quindi registrare nelle nostre bobine la testimonianza di come nasce ed evolve un progetto musicale. Le parole degli artisti sono importanti e noi le raccogliamo volentieri nelle pagine della nostra webzine. Inorganic Landscape rilascia questo primo capitolo, 49 minuti di atmosfere e grooves ipnotici che, come dice l’autore, ci regalano un “NON -messaggio” anche se, a nostro parere, le frequenze che ci avvolgono e spingono sono di fatto un messaggio. Un lavoro completo che merita di essere ascoltato e raccontato.    

 

Puoi raccontarci la genesi del  progetto artistico e come è nato l’album Epitome 1?

Il concept nasce come un tentativo di fondere alcuni meccanismi ritmici tipici del Dub con le sonorità dell’elettronica Minimal. Negli ultimi anni ho accumulato idee e materiali che hanno preso forma nella prima parte di un “epitome” (parola che in inglese e in italiano vuole assumere grosso modo il significato di “distillato”) ricavato da queste impressioni. Dopo aver creato una bozza dell’album l’incontro e il confronto con Riccardo Manzato, musicista e visual artist, che si è occupato della copertina, ha senz’altro contribuito a dare al progetto in fase di finalizzazione uno stile caratteristico. È un valore aggiunto e spero di mantenere anche in futuro la collaborazione.

Quale è la tua concezione di musica e come descriveresti lo stile sonoro del progetto Inorganic Landscape?

Punto ad un contrasto di oltre-suoni sempre più atmosferici e solidità ancora più efficace sulle basse frequenze. Inorganico, perché rarefatto e vibrante insieme.

Quali sono gli artisti o le influenze musicali che hanno maggiormente ispirato le tue produzioni?

Mi scopro sempre più attratto da un certo tipo di elettronica, su tutti Robert Henke, direzione verso la quale guardo con sempre più convinzione. Per il momento sono ancora molto legato al suono e allo stile Psy-Dub e allo Steppa nella struttura e in alcune soluzioni. Molte di queste resteranno.

Qual è la tua opinione sul panorama musicale attuale e in che modo il sound del progetto può inserirsi in questo contesto? 

A mio avviso si dovrebbe puntare verso territori ancora da esplorare. Sperimentare senza compromessi e allo stesso tempo tenere quello che funziona. Ciclicamente l’arte attraversa momenti di necessaria messa in discussione di sé stessa, con tutte le estreme conseguenze del caso. Penso alla musica classica dell’inizio del secolo scorso (Debussy, Satie, Schoenberg, ecc…) o all’avvento del Be-bop o del Free Jazz in seguito. Forse l’ultima ondata di vera novità è stato il Post-Rock più sperimentale. Ora forse stiamo attraversando una fase nella quale la musica mainstream si è adagiata in buona parte su quei quattro suoni che “funzionano”. Con tutta umiltà spero di far parte di un nuovo cambiamento, o niente di tutto questo.

Sappiamo che sei orientato verso la sperimentazione musicale. In che modo questo approccio si riflette nell’album Epitome?

Pur tentando di proporre alcune innovazioni (soprattutto se lo si ascolta come un album “Dub”), Epitome 1 è un album di passaggio, ancora molto legato a certe soluzioni tipiche del genere. La mia è un’autocritica. È un momento necessario, che mi indica nuove strade da percorrere.

Musica indipendente. Cosa pensi del fatto che molti ( troppi ) artisti indipendenti stentano a trovare voce e spazio per esprimersi e per trasformare la musica in un vero lavoro?

Di certo realtà come la vostra fanno un gran bene. Le persone hanno bisogno di esprimersi e la gente ha bisogno di ascoltare musica. Altrimenti una società si ammala. Rispetto completamente chi ne vuole fare qualcosa di più di un semplice bisogno primario, se si ha preparazione e idee da proporre. Per lavorare nella musica lo studio e la ricerca sono fondamentali, intese come energie e dedizione, ad ogni livello e in ogni sua forma. È pieno di proposte interessanti; le nuove tecnologie ci danno la possibilità di raggiungere quello che maggiormente ci attrae in modo piuttosto mirato e di scoprire nuove realtà.

Qual è il messaggio o l’emozione che sperate di trasmettere al pubblico attraverso la vostra musica?

Nessun messaggio. Frequenze, botta e aria che vibra.

Dove possiamo trovare la tua musica? Hai pensato ad un edizione in vinile ?

Non è previsto un formato fisico. È possibile trovare Epitome 1 al link inorganiclandscapes.blogspot.com in ascolto gratuito, oltre che sulla piattaforma YoutTube.

 

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Tracks:

01. A33 (Bodega de St.Juan) (00:00) 02. Crunchy and salty (05:00) 03. Orange juice Dub (09:04) 04. Deep time connection (13:35) 05. Goodbye Frog (17:14) 06. Crumbs and birch trees in the storm (22:29) 07. Doreen (26:45) 08. Quite (31:20) 09. Blue Lounge (35:55) 10. We’re all good people (40:06) 11. Sunny lake (44:21)

 

 

 

 

 

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