Intervista analogica. MadBeat il punk-rock indipendente è on the road tra produzioni e concerti.

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Oggi nella nostra nuova intervista analogica torniamo al Punk, Punk-Rock indipendente.  Incontriamo una band che sta costruendo un suo percorso fatto di progetti musicali che puntano soprattutto su contenuti e live. Suonare, viaggiare e suonare diventa sempre più vitale, per chi come i MadBeat , vuole edificare le basi solide di una band. Il panorama Punk-Rock indipendente nell’isola sarda e in Italia merita di essere conosciuto e i MadBeat ci portano la loro esperienza artistica che testimonia che impegno, passione e voglia di saltare su un palco sono ancora vivi in questa cultura musicale liquida, spesso appiattita e iper-veloce. Accendiamo gli Ampli e il nostro registratore analogico e diamo voce a questa realtà musicale e alle loro esperienza, voi tutti, condividete.   

 

 

Come nasce il vostro progetto, come vi siete incontrati e quale è il vostro messaggio? 

Il progetto nasce nel 2013. Abbiamo cambiato diverse formazioni negli anni, e questa è sicuramente la più stabile e si è composta subito dopo la registrazione del disco “Luci Rosse” nel 2019. Non abbiamo un messaggio specifico, credo che ogni momento e ogni situazione necessiti di un messaggio diverso, infatti le nostre canzoni parlano di temi attuali inerenti al periodo di scrittura dell’album.

In che modo portate avanti  il vostro stile all’interno della cultura Punk? E in che modo affrontare le produzioni? 

Credo che il nostro stile già da tempo sia in continua evoluzione verso quello che semplicemente ci piace suonare. Seppur all’interno di un contesto punk Rock, abbiamo deciso di non darci paletti su nulla e questo ci permette di affrontare con serenità ogni tipo di nuova idea e produzione, che ora curiamo con un produttore che a sua volta cerca di farla nostra e non di inserirla in un contesto musicale specifico. Questo non so in che direzione porterà il progetto, ma far quello che ci piace resta comunque alla base di tutto.

Fate qualche nome delle vostre fonti di ispirazione tra artisti o album indelebili.

Sicuramente citerei clash, foo fighters, fugazi, rise against, bad religion, ma anche beatles, ramones, flatliners, hot water Music...il panorama è sicuramente vasto…

La cultura musicale oggi è liquida, anche la forma canzone sembra ormai relegata ad un Breve video da Tik Tolk. Quale è la vostra opinione e quali potrebbero essere le soluzioni?   

Si, oggi è tutto alla portata di click, di skip e di ascolto rapido...Purtroppo ci sono 2 strade che sono opposte e nessuna delle due è sbagliata. Se si ha l’ambizione di arrivare da qualche parte, inevitabilmente si segue (magari non del tutto) il trend e si fanno singoli, dischi brevi, tante uscite. Se si vuole seguire la parte più “romantica” della musica allora si fa un album studiato e curato in ogni contenuto non lasciando nulla al caso…

Difficile scegliere e sicuramente difficile mettersi nei panni di chi fa una scelta piuttosto che un altra...credo comunque che la cosa fondamentale sia portare un contenuto valido e significativo, sia che tu faccia una canzone all’anno, sia che tu ne faccia 10.

Un aneddoto, un concerto, una collaborazione o un viaggio fuori di testa.  

Sicuramente il minitour in Catalunia, spagna, e Paesi Baschi e Francia insieme agli Azione Diretta nel 2019 è stato un Tour sorprendente…in quel tour ci hanno rubato strumenti (agli azione) merch con relativi incassi (madbeat) valige (un po’ a tutti) e abbiamo affrontato quel mini tour con il sorriso. Un intero viaggio con i postumi delle serate precedenti, senza un finestrino (rotto dal furto) ma con una complicità tra di noi incredibile.

Quali sono i vostri progetti  quali obiettivi vi siete prefissati per il prossimo futuro?

Arrivare più lontano possibile. Portare la nostra musica a più persone possibili e suonare il più possibile.

Dove possiamo ascoltare la vostra musica e dove possiamo vedervi in live nei prossimi mesi? 

La nostra musica è disponibile su tutte le piattaforme immaginabili, i dischi sono acquistabili sul sito di Motorcity Produzioni o ai Live. Quest’estate abbiamo alcuni appuntamenti piccanti. Non sono ancora stati annunciati, ma sicuramente per gli amici Sardi ci vedremo il 24/25 Maggio al Corto Maltese a Cagliari e al Sin City a Ghilarza in provincia di Oristano. Il tutto accompagnato dai Roman Krays e Polluzioni Spontanee.

Cosa pensate della situazione degli artisti indipendenti che non hanno, spesso, voce e spazio e quali sfide vedete per la scena locale?

Credo sia un problema e una difficoltà che riscontriamo ogni giorno nel proporci a concerti o situazioni. Credo sia vergognoso che nei festival Italiani (di grande misura) non ci siano slot dedicate alle band della penisola. Grandi nomi e soliti opener. Questo è un problema nella prospettiva di crescita musicale. Le band hanno voglia di mettersi in gioco e le dinamiche degli eventi grossi non prendono mai in considerazione le ottime band italiane. Tranne in qualche raro caso dove si fanno contest per essere opener o dove il popolo si esprime e diventa quindi un dato di fatto  che quella band debba essere inserita. Gli addetti ai lavori pensano (in parte giustamente) a far quadrare le cose e quindi che ci siano band piccole italiane non è la loro priorità.

Oltre il politicamente corretto, un Vaffa catartico a ?

A tutti quelli che non credono in nessuno e giocano sicuro sulle scelte che prendono, spesso rivangando noni del passato per tirar su qualcosa al posto che coltivare il futuro.

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