EXXXTRA Special interview. Litothekid devasta il beat. La combo con Dafa e il progetto Substrato Studio. A cura di Martino Vesentini

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In questa nuova intervista targata EXXXTRA, come sempre niente lacca e niente trucchi nei nostri viaggi artistici, torniamo a parlare di beat making. In questi ultimi anni i producers stanno diventando una delle parti fondamentali di progetti artistici e discografici, lo sono sempre stati certamente ma ultimamente il loro lavoro è giustamente messo in primo piano. Molti di loro iniziano a diventare molto apprezzati e conosciuti.  Ospite del nostro spazio dedicato alla cultura musicale indipendente è Litothekid direttamente da Vinovo e  Torino ci racconta la sua esperienza e i suoi progetti. Kill the beat e condividi anche questa intervista exxxtra! 

 


Partiamo proprio dall’inizio: quando e come nasce la passione per l’Hip Hop?

La passione per l’Hip Hop nasce a metà anni ’90, ho avuto la fortuna di crescere a Vinovo, un piccolo paese della provincia di Torino dove, grazie a DJ Walter X e successivamente ai componenti dell’allora Funk Famiglia, già in giovane età ho potuto assistere a storiche Jam dove arrivavano B-Boyz da tutta Italia, eventi in cui si faceva freestyle, c’erano i DJs che facevano cutting con le strumentali in vinile, i breakers che ballavano e i writers con i pannelli da dipingere, livelli altissimi di stile e il tutto a 10 metri da casa mia, situazioni rivoluzionarie per un ragazzino di provincia.

C’è una Jam che ricordi con maggior enfasi o un’artista che visto dal vivo ti ha stupito particolarmente?

Ricordo molto bene le Jam “On the Run” organizzate dai Funk Famiglia, con la crema della scena torinese dell’epoca e artisti come  Kiffa, Zuli, Rata, Principe, Maury B & Gatekeepaz e dei freestyle potentissimi!

C’è stato un momento clou in cui hai capito che sarebbe stata la tua vita?

Non ti saprei descrivere un momento preciso ma per me, come per molte persone della mia generazione, questa musica ci ha cresciuti e indirizzati, trasmesso dei valori e regalato esperienze di vita incredibili, spesso abbiamo dato più importanza a questa musica e a questa cultura che non alla nostra famiglia ai nostri amici, ai professori… Avevo già capito da molto giovane che non si trattava di un hobby passeggero ma di qualcosa di molto importante che mi avrebbe accompagnato per tutta la vita.

Quando nasce Substrato Studio?

Substrato Studio nasce nel 2016, dopo aver studiato come Sound Engineer  e accumulato oltre dieci anni di esperienza in vari studi di registrazione, sia in Italia che in UK. Rientrato alla base, ho da subito cercato il posto giusto per creare il Substrato Studio, una stanza trattata acusticamente per poter avere un luogo dove produrre e mixare le mie cose nel modo più professionale possibile, oltre a poter mettere a disposizione degli artisti locali le mie competenze tecniche.

Qual è l’equipaggiamento con cui produci tuoi Beat?

Buona parte delle produzioni di questa stagione di “Kill the Beat” sono state create con l’Akai MPC Live 2, in cuffia a casa, un’altra parte con il mio Laptop usando Ableton Live sul Frecciarossa Torino-Milano, molte delle bass-line sono scritte in midi e poi passate nel mio Moog Sub Phatty, il tutto viene poi mixato e finalizzato in studio. Ormai si può produrre ovunque e con qualunque mezzo, quello che veramente contano sono le idee.

Da dove arriva l’idea della serie “Kill The Beat”?

L’idea del “Kill The Beat” nasce dall’esigenza personale di collaborare con altri artisti in un progetto mio, in cui potermi mettere in gioco come produttore/beatmaker e condividere la mia musica con altri artisti, un modo per rimettere l’arte del microfono al centro in modo nudo e crudo proponendo un suono attuale che rappresenti la mia personale visione del genere senza seguire alcun trend.

La nuova stagione è partita col botto: un Dafa in super forma che ha spaccato, chi arriverà dopo di lui, se puoi anticiparci qualcosa?

Ho voluto iniziare proprio con Dafa per il suo stile e per il suo valore storico innegabile, partire con un artista come Dafa getta le basi per una seconda stagione che alternerà veterani della scena a nuovi talenti del microfono in città, senza fare revisionismo storico anzi omaggiando chi è venuto prima e mostrando che non sempre i numeri sono sinonimo di qualità. Sono molto soddisfatto dell’alchimia che si è creata con Dafa e del risultato finale, per quanto riguarda chi verrà invece vi invito a seguire i canali ufficiali, no spoiler!

E allora ricordiamo a tutti dove si può seguire “Kill The Beat”!

Potete seguire sia i vecchi episodi che i nuovi di “Kill the Beat” iscrivendovi al canale YouTube del Substrato Studio ( ndr date un click anche al canale nootempo regaz …) oppure seguendo le mie pagine Instagram: @litothekid_ e @Substrato Studio

Hai altri progetti in cantiere?

Sono sempre molto produttivo e ho sempre progetti in lavorazione, attualmente sono concentrato a chiudere gli ultimi episodi di “Kill the Beat” che usciranno a fine Ottobre, poi mi dedicherò al resto, ma anche qui, ahivoi!, no spoiler!

Ultima curiosità: da dove arriva il tuo nome d’arte?

il nome d’arte “Litothekid” l’ho scelto per firmare le mie produzioni e i mie progetti di sperimentazioni alle macchine con campionatori e synth, per differenziarlo dalle mie pubblicazioni in veste di rapper con il progetto Paolito. La mia filosofia a riguardo è che (ogni tanto ancora) Paolito fa il rap mentre Litothekid fa il caxxo che gli pare!

Dafa qui su kill the beat a dovere… 

 

 

 

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