EXXXTRA Special Interviews. Nex Cassel la pura vida dell’AdriaCosta A cura di Martino Vesentini

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ph Emma Pinto

Mc  di origine veneta attivo sin dagli anni 90, esordisce da solista con il brano  “Come Dio Comanda”  nel 2013  ( Unlimited Struggle records )  ha collaborato con artisti come  Club Dogo passando per Noyz Narcos, Night Skinny, Inoki, Gemitaiz, Baby K e tanti altri. Nel 2016 pubblica  “Rapper Bianco”,  con il beat  firmato dal palermitano St. Luca Spenish, membro attivo del collettivo Adriacosta – di cui Nex Cassel è fondatore. Nel 2018 pubblica un joint album con Er Costa, rapper romano storico della capitale e nel 2019 dà vita a LO VE,  in duo con E-Green. Nel 2020 firma con RP Music ent e nell’autunno dello stesso anno  pubblica “Tiro Da Tre”, feat. Quentin40, e poi “Ne Voglio Ancora”, primi estratti dal suo album, “Vera Pelle”, beats dell’affidabile St. Luca Spenish.

 

E’ in giro da un bel tot di tempo. Rap e Produzioni, tanto rap e tante produzioni. Dall’underground, col suo inconfondibile accento veneziano. Signore e Signori, ecco a voi le nostre due chiacchiere con… NEX CASSEL!

 

Dove nasce e come cresce il Nex bimbo?

La mia famiglia è di Caorle, un comune sul mare in provincia di Venezia, un posto di pesca e turismo.

Come quando e dove incroci l’Hip Hop?

L’incontro con l’Hip Hop avviene attraverso la radio, su MTV e Videomusic, restando letteralmente folgorato da Cypress Hill e Naughty By Nature. Poi riuscii ad andare ad un concerto dei Public Enemy a Lignano e ad un live di House of Pain a Jesolo, avevo solo 15 anni. Ho conosciuto Gionni Gioielli e ai tempi andammo insieme a vedere Neffa nel tour coi Messaggeri della Dopa. Eravamo poco più che ragazzini, per cui per muoverci dovevamo sempre farci accompagnare da qualche parente.

Cosa significa Adria Costa?

Adriacosta è la nostra Crew, tutto il nostro movimento e la nostra etichetta indipendente. Inoltre, da 5 anni è il nome della nostra birra artigianale, un’ottima West Coast IPA.

Ti senti meglio nelle vesti di produttore o di rapper?

Mi piacciono entrambe le cose, così come mixare, ma probabilmente come rapper sono più bravo.

Produzioni: ci puoi dire con che macchine lavori e se esiste un modus operandi nella creazione di un beat?

Fortunatamente è da un po’ di anni che ho capito di dover alleggerire il mio Equipment, vista la quantità incredibile di traslochi fatti in questi anni. Alla fine ho venduto quasi tutto ed ora lavoro solo col PC, campionando solitamente da dischi e in fase di mix/masterizzazione faccio tutto felicemente “in the box”. Penso di avere un bel suono denso e solido. Una volta producevo in maniera più eterogenea, ora faccio solo roba basata su sample, è la cosa che realmente mi piace fare e intendo fare solo quello.

Rap: cosa ti spinge a scrivere? I tuoi pezzi nascono prima dalla base o dalle parole?

Solitamente nasce prima la base, ma non è una regola che vale sempre. Ciò che mi spinge a scrivere è il voler fare qualcosa che gli altri non saprebbero fare.

Mercato Nero, il tuo ultimo progetto: come nasce il titolo, c’è un concept dietro e perché questa copertina?

Il Rap Underground è come un mercato nero di opere d’arte, avulso dal circuito ufficiale. In uno scantinato puoi trovare dei pezzi di grande valore che vengono venduti sottobanco.

Featuring: come nascono e si sviluppano (parti da un beat sul quale scegli l’eventuale ospite, lavorate a distanza, ecc.)?

Tutte le collaborazioni solitamente nascono e si realizzano in studio, dalla scrittura alla registrazione. Ci sediamo, buttiamo via gli orologi e cominciamo a creare, di solito funziona bene. A volte capita di fare qualcosa a distanza, ma è un tipo di soluzione che non prediligo.

In “Piante Grasse” citi Massive Attack, Casino Royale, Almamegretta e Pitura Freska. Ascolti molta musica non strettamente legata al Rap?

Ascolto tantissima musica e per la maggior parte si tratta di Rap, ma comunque a volte sento anche il bisogno di altro. Spesso scelgo musica strumentale, quando sono saturo di sentire la gente parlare. I testi infatti mi piacciono solo se scritti bene, altrimenti meglio lasciar spazio agli strumenti.

Nello stesso pezzo c’è un bel campionamento di DJ Lugi tratto da “I Messaggeri pt. 1”. Hai rapporti con qualcuno della scena dei Novanta e c’è qualche artista di quel tempo che ti ha ispirato?

Alla fine negli anni ho conosciuto quasi tutti, sono in giro da un sacco di tempo e in più per un certo periodo ho organizzato live. Ho avuto l’onore di poter ospitare il Danno sul disco ed è stato speciale. In ogni caso non sono uno che vuole essere amico per forza dei rapper.

Artista/Gruppo con cui non hai ancora collaborato ma che vorresti sentire su un tuo beat o con cui vorresti condividere il Mic?

Un bel disco con DJ Muggs ci starebbe proprio bene!

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