Intervista analogica. Rebox alla ricerca del flow tra l’arte del beat box e le vibre del rap

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Nootempo factory oggi da spazio e voce a questo giovane artista Napoletano che vive e lavora in terra sarda. Mettere a confronto le generazioni è doveroso per capire cosa pensano e come si muovono oggi i giovani artisti come Rebox che si racconta in questa nostra nuova intervista analogica. 

 

Facciamo un breve giro di presentazioni. Chi sei , da dove arrivi e dove stai andando…   

Sono Renato Casolla, in arte Rebox e vengo dal quartiere Pianura di Napoli. Mi trovo ora in Sardegna per lavoro, a cui affianco sempre la mia passione per la musica.

Quel giorno che hai incontrato la musica…

Sono nato con la musica: mio nonno era batterista di una band, mio padre scriveva canzoni ed è stato lui ad insegnarmi l’arte del beatbox

Come componi la tua musica ? Descrivi il processo creativo che ti porta a scrivere una nuova song 

Per comporre la mia musica sento spesso dei beat, su cui faccio freestyle cercando di trovare il flow giusto, mentre altre volte scrivo di getto canzoni intere, dipende!

Raccontaci la passione per l’arte del Beat Box, come è nata e come oggi sviluppi il tuo stile.

La mia passione per il beatbox mi è stata trasmessa appunto da mio padre, che mi ha insegnato i suoni basilari con cui iniziare. Sono stato io poi ad aggiungere piano piano suoni nuovi e più moderni. Ad oggi riesco ad adattarmi a tutti i generi musicali, anche se il mio obiettivo è di affiancare il beatbox ai miei pezzi.

Un ricordo che ti ha segnato nel bene e nel male legato al tuo percorso artistico

Il ricordo che mi ha segnato nel bene e mi ha dato tanta motivazione è stato quello di incontrare Sfera Ebbasta, raccontargli del mio primo singolo e fargli sentire il mio beatbox.  Un ricordo che mi ha segnato nel male risale a quando qualche anno fa stavo provando a fare musica insieme ad un mio amico, con cui le cose non sono andate bene, portandomi a lasciare la musica per un po’ di tempo. 

Il tuo ultimo progetto musicale ? Dove possiamo trovare le tue songs? 

Il mio ultimo progetto musicale si chiama “Festa” ed è fuori su tutti i digital stores, ma a breve ne uscirà un altro: “Ci Sono”, dove esprimo ciò che penso dei rapporti tra artisti, credo profondamente che sia importante aiutarsi a vicenda senza competizione.

La musica oggi sembra, in gran parte, un mercatino di prodotti “surgelati” in serie. Cosa pensi in proposito?

Effettivamente tutti i rappers emergenti tentano di seguire la moda, quando dovrebbero invece crearla. È uno dei temi che ho toccato nel mio primo singolo “Adesso io parlo”, sottolineando che alcuni artisti ostentano solo lusso, belle macchine, e vite che spesso non gli appartengono, pur di seguire la moda.

Confronto tra generazioni. Una critica ai ” vecchi rappers ” e cosa ” critichi dei “Giovani rappers “. 

La critica che mi sento di fare ai vecchi rappers è quella di non dare molta fiducia ai nuovi rapper/trapper, che sono spesso sottovalutati. Mentre la critica che posso muovere verso i giovani rappers è quella di non chiudersi in sè stessi credendosi i migliori, ma collaborare con altri artisti emergenti.

Quei 5 artisti che ti hanno ispirato maggiormente

Mi vengono in mente solo Michael Jackson, Eminem, Sfera Ebbasta

Qui e Ora. il futuro non esiste. Hai dei progetti per il presente? 

I miei progetti per il presente sono quelli di far uscire almeno una canzone al mese per farmi conoscere e raccontarmi sempre di più. Cercare di far conoscere di più il beatbox includendolo nei miei pezzi, e intraprendere più collaborazioni possibili.

 

 

 

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