Interviste Analogiche. L’anarcojazz indipendente di Riccardo Pittau

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Nootempo WebZine oggi ospita uno dei migliori musicisti e quini artisti che abbiamo in Sardegna. Riccardo Pittau ha una storia interessante, ricca di esperienze, musica e produzioni. Lo abbiamo intervistato e abbiamo “giocato” con lui con le nostre domande Anomale che varcano i confini del classico “pippone” serioso e cercano di dare una prospettiva diversa dell’essere Artisti. Riccardo Pittau è un istrionico sperimentatore musicale, un musicista che ha come punto di riferimento la sua terra sarda ma che ha sempre varcato il mare per miscelare la sua vita con le culture del mondo. Noi sardi la conosciamo bene quella scritta, oggi sulla nostra webZine “Guasila regna”. 

N Come sempre iniziamo la nostra intervista anomala con la tua scheda personale
Mandroni, procrastinatore a livello pauroso, debosciato, alcolista, anarchico individualista che disprezza gli anarchici, gaggione biddaio, politically uncorrect, sboccato e blasfemo, nato a Guasila nel mese del letame del 1973. Ho vissuto 8 anni a Bologna negli anni ’90, facendo in tempo, con il collettivo di musicisti Bassesfere, a cambiare l’assetto del jazz italiano di “avanguardia” smaliziando le generazioni successive alla nostra, si lo dico con presunzione, ma è vero. Come ritengo di essere uno dei trombettisti più versatili al mondo. A tempo perso imparo  a diventare un cantautore di Rap & Tina.

N Il tuo strumento musicale
Cudda catz’e trumba a cui affianco le tastiere vintage che uso più che altro per far casino nel gruppo rock HardWin; ho studiato per 10 anni le launeddas, che ho abbandonato, e suonato per un periodo le conchiglie che vorrei riprendere; all’esigenza amanunco bascarramine vario.

N Un tuo concerto che non ti dimenticherai mai
Sono tre : Concerto a Palau con la Boban Markovic Orkestar senza Boban Markovic (in pratica l’ho sostituito); concerto in solo sul palco di piazza di chiesa a Guasila per la festa della SS Beata Vergine Assunta che tutti però preferiamo chiamare semplicemente Santa Maria, il sindaco come fonico, il vicesindaco al mixer palco e un assessore alle luci, la piazza gremita… festival jazz di S. Anna Arresi, sonorizzazione live del documentario Piccola Pesca del regista Enrico Pitzianti, che parla dei problemi dei pescatori della zona per via delle occupazioni militari. I pescatori erano tutti li con le loro famiglie, in pratica ero dentro il film stesso!

N Musica è messaggio ?
Musica è missaggio, lo sapete meglio di me. Oppure massaggio, che se fatto male produce risultati disastrosi, occhio ai ciarlatani!

N Il successo
Lo dice la parola: su cesso… è quell’attimo, poi tiri la catena e sparisce tutto. Non lo inseguo e neanche lui insegue me.

N … Ma gente ne porti ?
Se mi fanno incazzare con questa domanda più che altro ne scendo. Ho fatto l’autostop molti anni per cui non rifiuto mai di dare passaggi e portare gente in macchina finché ce ne stanno. Se mi pagano l’ufficio stampa posso allestire una buona pubblicità agli eventi, ma non potete pretendere che vada a prendere la gente uno per uno ad attorciglio di capelli!

N i 5 dischi che ti hanno fatto crescere

3 fighi e 2 gaggi, parto da quelli seri: Kind of Blues e Bitches Brew di Miles Davis, e Orpheus Ascending di Ivo Papasov che sono dischi in studio, mentre i 2 “gaggi” sono anche live e sono Made in Japan dei Deep Purple, e Live at Fillmore East degli Allman Brothers band!

N Alchimie musicali e sperimentazioni, cosa ne pensi ?

Nah o piciocheddus! A sperimentare a casa tua! E sono serio, nel senso che è giusto sperimentare ma poi al pubblico bisogna pur rendere conto di quel che si sperimenta…

N Linkaci un video clip

N il Jazz in Sardegna
Somiglia parecchio al flamenco, palmas ovunque… Scherzi a parte, c’erano una volta i fratelli Pisano di Cagliari, attivissimi a Roma sopratutto in ambito delle musiche da film… A New York ci stava Marcello Melis che ha lasciato testimonianze storiche e fatto da precursore al fenomeno del jazz sardo, inserendo un tenore (Rubanu di Orgosolo) in un disco di free jazz in tempi non sospetti, il suo The New Village On The Left è infatti del 1977, il più bravo fonico live che conosco, Stefano Carboni, è figlio di una sua sorella e vive a Bologna. L’eredità di Melis l’ha presa un altro grande contrabbassista, Riccardo Lay, che ora dopo anni di permanenza a Roma si è ritrasferito in Sardegna e con cui ho la fortuna di suonare in duo, lui è secondo me il più autentico portabandiera del jazz sardo; ci sono poi i suoi vecchi compagni di corso, Antonello Salis, con cui ho perso la verginità (musicale eh!) suonando in duo alla festa dell’Unità di Guasila quando
avevo 15 anni… sono stato sverginato da un cavallo in pratica, e il “ti coddit” non vale poita dd at giai fatu (sempre metaforicamente)… e Sandro Satta, originario di Gavoi, che non ama mettersi molto in mostra, ma basta un suo troddio al sax alto per far scappare tanti giovani neo boppers palestrati dell’ultima tendenza, ve lo posso assicurare! Tutta gente che ha dato un’apporto molto importante al jazz europeo. Mentre oltreoceano chi è stato l’unico batterista al mondo ad aver ereditato l’orchestra di colui che probabilmente è stato il più grande batterista della storia di questo strumento, ovvero Buddy Rich?

Unu xerexinu: Paolo Nonnis, che ora è rientrato e ha rimesso in piedi l’orchestra con lo stesso repertorio, orchestra dove ogni tanto suono anch’io. Un altro grandissimo sassofonista è Murgia (Giuseppe “Joe”) anche se non è abbastanza consapevole da capirlo. E cito anche Paolo Angeli, che pur non essendo prettamente un jazzista si muove spesso in quegli ambiti (che poi il jazz lo sa suonare bene eccome)… Tra i miei colleghi c’è Nico Casu a Sassari, che è stato tra l’altro attivo molti anni con Daniele Sepe e di cui girano leggende metropolitane che non so se posso divulgare qui! Un mito assoluto! Una bella mente è anche il pianista Paolo Carrus con cui forse avrò occasione di risuonare a breve e abbiamo addirittura un’arpista, Marcella Carboni, che sta girando abbastanza… Insomma dai!

N spazi culturali indipendenti
Quante sono le terre di grano e le greggi di armenti, tanti, ed ognuno racchiuso nel suo microparallelouniverso…

N un viaggio, una picola storia
L’avevo scritta alle scuole medie, facevo partire un ragazzino di 14 anni de Seuneddu e gli facevo girare il mondo a skateboard… peccato che non me la ricordo! Poi c’era una canzonetta inventata da me e amichetti di Guasila che improvvisavamo giocando sulla melodia di Cicale di Heater Parisi che faceva così:
All’equatore noi andiamo col trattore
In Danimarca ci arriviamo con la barca
Al polo Nord noi ci andiamo con la Ford
E al polo Sud ci andiamo con un Alfasud…
poi continuava all’infinito, l’importante è che il mezzo rimasse con la località di destinazione… come tutte le filastrocche sarde finiva male perchéIn Burundi prima de lompi eus a fundi.

N Custa da fadeus in sardu. Aundi seus lompendi ? ( dove stiamo andando ? )

Farò di più, s’arraspundu in guasillesu senza ricorrere alla grafia standard: ma no fadiat a dda fai totu in sadru custa catz’a interviste? Aundi megaus a lompi oh? A caaaaaaas…! Maaabi, mabi, mabi mede… a schifìu totu megaus’a dd acabai bruta dd un Eve! Custus catzus de sa regioi ca si ddui faint a dromidura totu… Is indipendentistase oiamamia no ndi chistioneus, ca funti bonus a fai 5 partidus in cuatru, a frori… E intantis abarraus asuta da Rome e da cussu Mario Renzi o itta cabi ddi nante (con vibratino nella voce)… Deus si ndi campit oi!
Funti totus uguallisi (e qui dovrei pestare con violenza il palmo della mano sul bancone di marmo del bar sputacchiando cincidde di birra stantia dal corno sinistro della bocca)! Su mundu puru boh… imoi nci funti custus catzus de Isisi ca girante cun dd u’candelot’a dinamita sticchìu in cùu… e seganta concase parinti scolletendu biettulle! E nosu is poburusu si dopeus arrangiai cument’a sempri…

N la tua Bidda, la tua città
E’ come una placenta che infonde pace e sicurezza, almeno a me fa questo effetto. Mi piace tornarci, mi piace starci e mi piace andare via quando ci sto troppo, pensando che ci tornerò. Ho vissuto anche altrove ma adoro vedere trattori in strada e mietitrebbie quando è il periodo, l’odore dell’aria dopo che piove, il fetore di merda dei maiali quando tira maestrale, lo stesso che ti becchi gelato a raffiche sulla scalinata della chiesa (cit. Giulio Angioni) e le ragazze così sobrie e sfuggenti (cit. Gianluca Medas) poita no nci as a crei, sesi po mei sa bidda mia stimada (cit. A. M. Simbula)!

N Progetti per il presente ?
Si, c’è Radio Iglesias che sta trasmettendo tre storie la settimana, le legge Antonella Puddu e io ci faccio le musiche, questo mi porta via abbastanza tempo. Sta per uscire in rete una serie di videoclip realizzati in duo col chitarrista Roberto Massa e la partecipazione da parte di una guest incredibile che ancora non posso svelare. Sto lavorando a un nuovo disco di standards, ebbene si, perché non voglio che si pensi che noi musicisti di avanguardia non sappiamo suonarli. Poi sto per pubblicare la promo di Haxan, film svedese del 1922 (quindi muto) sulla caccia alle streghe e sonorizzato dal vivo con la mia rock band Hardwin e la voce narrante sempre di Antonella Puddu (perché sempre lei dirai?), lavoro che vorrei portare in giro. Poi c’è il disco di Hardwin stesso che dovrebbe vedere la luce a breve, magari se nootempo mi da una mano… ( ndr e ita seus su 118 ? )  La band di funk Hapax che ho messo su a Bologna insieme al mio compaesano Sergio Atzori, il duo Richard II con Riccardo
Lay e il duo Science Infused sempre con Sergio Atzori, di cui sto lavorando anche a un disco con sezione ritmica senegalese… c’e talmente tanta roba che non me la ricordo tutta!

N lancia una polemica gratuita
Per quanto tempo un sardo dovrà valere quanto 10 continentali/stranieri perché il suo valore effettivo venga giudicato la metà di questi ultimi dai sardi stessi? Perché anche quando i festival ci programmano, agli stranieri red carpet e a noi unu fund’e cancioffa? Ma lo sapete voi organizzatori che uno che pagate a peso d’oro solo perché americano, la in America suona per cifre che io rifiuto anche a un chiosco del Poetto? Quando è che la finirete di “scagareddarvi”  solo perché un qualsiasi pirla del continente ci caga? Vi sembra ancora una cosa così strana? Vi sembra ancora che noi non siamo degni di esistere nel mondo come terra e popolo alla pari di qualsiasi altro fesso? E’ vero, lo ammetto anch’io che in Sardegna come in qualsiasi altro posto c’è anche molta burrumballa, ma non sembra ora di valutare per il valore effettivo? Quanti cessi avete portato dall’America che se fossero stati sardi non avreste cagato di striscio neppure se avessero suonato 10 volte meglio?
E quanti bravi artisti, quando non geni, che ci sono qui, state continuando a snobbare solo perché hanno un cognome sardo? Perché portate a ripetizione nello stesso posto più volte all’anno gli stessi artisti (validi) spendendo vagonate di soldi in biglietti aerei quando magari ne avete di altrettanto validi dietro casa e fingete di ignorarne l’esistenza? Perché?

N in rete dove possiamo ascoltarti e vederti ?
Nel mio sito riccardopittau.com in cui è linkata la mia pagina facebook che aggiorno sempre come il sito, sul canale youtube della Terra delle O, l’associazione culturale che porto avanti con Antonella Puddu (ancoooora!) e un manipolo di pochi fedelissimi soci, e su soundcloud cercando Arricardu Pitau. Vi segnalo anche il sito degli Hapax  www.hapaxfunk.com.

N Elogia Nootempo factory e manda un messaggio a chi non ascolta
Parafrasando Muttley delle macchine volanti: disco, disco, disco, disco… al posto di medaglia, medaglia, medaglia… se vogliamo che ascoltino dobbiamo pubblicare!

Photo Cover by Ziga Koritnik

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