Interviste Analogiche. Il groove alieno di K-Wild

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Direttamente da Borore Sardegna un vero Alieno della musica originale prodotta nell’isola, un artista che ha dimostrato in tanti anni di lavoro un gusto musicale raffinato e una capacità di creare beat e grooves davvero potenti e intelligenti. Parliamo e scherziamo nella nostra intervista analogica con Carlo Gosamo ak K-Wild. Il suo primo Album ” L’Alieno”  pubblicato nel 1999 fu una vera novità nella scena isolana e non solo.  Produttore di diverse realtà importanti dell’hip hop isolano una tra tutte ricordiamo i Balentia. Ci racconta, come tutti gli artisti che stiamo intervistando,  la sua storia e la sua visione della musica indipendente made in sardinia. La nostra webzine sta collezionando una vera raccolta inedita di interviste alle realtà che producono cultura fuori e dentro l’isola, siamo convinti che far parlare gli artisti sia la scelta migliore per portarci dentro il loro mondo. Leggete, Moltiplicatevi e condividete! 

N Iniziamo la nostra intervista “anomala” con una tua presentazione
Ho iniziato ad interessarmi di musica intorno al 1989 grazie alla mia passione per l’informatica con un Commodore 64. Era veramente pionierismo allo stato brado,non c’era nessun esempio da seguire,nessun modo di trovare informazioni utili,confrontarsi.Inventavi le cose e poi scoprivi che esistevano gia! Solo dal 1991 peró grazie all’acquisto del mitico Commodore Amiga 500 ho iniziato a fare le prime cose,principalmente techno-house acidissima e qualche sporadica strumentale hip hop senza nessun rap sopra.Verso la fine del ’92 (agosto) formai una “posse” chiamata Attako Verbale aiutato anche dal vs. esempio (Sa Razza Posse) e all’opera di diffusione di Planet Rock e Stereodrome su Rai Stereo Due e all’enorme contributo che diede alla diffusione di quello che al tempo veniva chiamato “fernomeno delle posse” ed alla musica indipendente piu in generale. In realtá scrivevo i testi,li cantavo e mi facevo anche le basi peró in teoria eravamo un gruppo. Il primo demo-tape usci alla fine del ’92 registrato in presa diretta con una piastra a cassette (prestata) e microfoni e mixer di fortuna (piu o meno prestati anche quelli).Cacofonia pura,ma creó un certo interesse nelle sonnolente lande del Marghine non ancora in preda del degrado economico-culturale di oggi. L’anno dopo,mollati gli altri quattro elementi della sedicente “posse” feci uscire un altro demo tape che nei primi mesi del ’94 ebbe diversi passaggi su Planet Rock e ottimi riscontri tanto che venni contattato persino da una A&R della Sony di Milano che mi parló di un loro interessamento alle mie cose.
Al tempo le major italiche volevano provare a lucrare sul fenomeno “posse” che era molto restio in proposito,purtroppo non gestii personalmente la trattativa in quanto non avevo nemmeno un telefono e ogni volta che chiamavo dalla cabina a Milano mi partivano ben 10.000 Lire e da disoccupato quale ero,non potevo permettermelo,mi fidai pertanto di un intermediario che si occupava di promuovere gruppi underground e non ho mai capito veramente cosa sia successo e cosa si dissero nelle trattative che andarono avanti per alcuni mesi. L’ultimo demo tape come Attako Verbale (sempre fatto da solo) usci nel 95.

Nel frattempo trovo lavoro in una fabbrica tessile e nonostante la vita segnata dai turni fosse tutt’altro che simpatica inizio a farmi il mio studietto,considerando che fino al 1996 la mia atrezzatura di produzione era sempre stata un Amiga 500,un mixer da DJ autocostruito con qualche kit radioelettra,una piastra a cassette kenwood e un microfono (prestato).Pittica sa tecnologia.Tra il 96 e il 97 arrivarono i primi synth analogici (Juno 106,Super JX-10,un Vocoder Korg VC-10 che fu di Piero Marras,altre scatolette varie e synth piu moderni) un PC e schede audio degni di tale nome che mandano in pensione il valoroso Amiga. Le prime cose ufficiali furono la produzione per il disco “Il giorno del giudizio” per i Sarda Krikka Famiglia,un lavoro un po troppo ingenuo e incompleto che consigliai di fare uscire come demo,e poi il mixaggio e l’editing per il primo vinile dei Balentia (che conoscevo dal ’92) e siamo alla fine del 1998.Nel 1999 uscirá il mio disco solista “L’ Alieno” che ebbe ottimi riscontri di critica (Paolo Ferrari lo mette in playlist su Rumore nei primi mesi del 2000) ma che ebbe una distribuzione praticamente nulla in quanto la Good Stuff fallirá proprio al momento della pubblicazione del disco trascinando con se tutto il mercato dell’hip-hop indipendente Italiano,la pacchia é finita,ben venuti nella nuova era. Dal 2000 al 2012 ho prodotto tutti i dischi dei Balentia da “Nos’e tottu” (2003), “Bisendi Disi” (2006), Vidas & Rimas (2012) e nel 2013,ho posto fine alla collaborazione che durava ormai da quindici anni.Tralascio svariate altre cose,lavori di mix & mastering terze parti,co-produzioni e le mie cose piu dancefloor oriented,ci ritorno piu avanti (forse).

N la produzione piu’ “difficile” che hai affrontato
Non saprei,non ricordo,tutte e nessuna in particolare,ogni volta che inizio qualcosa,sopratutto nelle prime fasi dove tutto é abozzato ho sempre questa sorta di angoscia di non riuscire a cavarne piede,sensazione che svanisce (ma non sempre completamente!) solo dopo tante ore di murighingiu!

N Sei un purista del groove ?
Assolutamente si.Per me é tutto.Non puó esistere musica senza il groove. Infatti non capisco tutta questa deriva di musicaccia che in teoria si dovrebbe ballare ma che é completamente priva di groove,piatta come l’encefalogramma dei suoi fruitori.

N Anni 90 , ricordi belli o brutti , suggestioni e rimpianti
Gli anni’90 sono stati gli anni ’60 della nostra generazione.Un tempo di innovazione di illusioni di speranze purtroppo spesso non mantenute.La voglia di costruire qualcosa,di far parte di una sorta di “minoranza rumorosa” che voleva esprimersi sia artisticamente che politicamente e anzi spesso l’assoluta inscindibilità delle due cose,una non poteva esistere senza l’altra. Poi si é imparato,fortunatamente ad essere un po piu elastici ma dopo gli anni 90…il nulla. Quel processo di idiotizzazione della societá (ormai compiuto) ha avuto un accelerazione paurosa proprio all’inizio del nuovo millennio.Gli ultimi anni dei ’90 (dal 97 al 99) sono stati anni fantastici,illusero un po tutti,sopratutto chi resisteva all’omologazione culturale e al Berluscoglionismo che avanzava creando avanzi,scarti umani e corrompendo anche chi diceva di essergli contro.Arrivarono gli anni zero e sembrarono dirci “la pacchia é finita!Si rientra nei ranghi.”. Ricordi belli,tanti,come riuscire con una povertà di mezzi imbarazzante e senza un soldo a far sentire la propria voce fuori dai confini della bidda che non é solo fisica ma sopratutto mentale,ascoltare la propria musica alla radio nazionale,girare la Sardegna con mezzi di fortuna per andare a suonare nelle situazioni piu improbabili,che alla fine contano più nella tua memoria di quando anni dopo iniziai a girare l’Italia e a volte l’Europa in situazioni ben piu organizzate,dormendo in albergo invece che in stazione,o nell’essere riuscito a creare situazioni dove condividere,almeno in parte il proprio immaginario,finché é durato. Rimpianti,si,chi non ne ha,a volte quella sensazione di non aver fatto abbastanza e spesso di non essere riuscito a farsi capire.

N La Sardegna e il tuo Paese
Non la vedo bene,un popolo che confonde l’identità con il folklorismo,in balia a un degrado culturale imbarazzante,traviato dall’idiozia dei media generalisti,ancora dipendente culturalmente (e spesso economicamente) da una classe politica cialtronesca,incompetente e nepotista,tutti che si riempiono la bocca di parole come “onestá” “basta con la corruzione” e poi sono i primi a scodinzolare alla tavola dei soliti,immutabili ras della politica sperando che qualche briciola cada di sotto.Bello fare il “frocio col culo degli altri” per citare un involontario poeta alcoolico contemporaneo. Il vero schiavo é quello che non sa di esserlo,colui che bacia la mano di chi lo bastona,chi difende il padrone invece di combatterlo,perché ha l’insana speranza di ingraziarselo e di aumentare la probabilitá che qualche briciola in piu cada da quella famosa tavola dove banchetta “a battoro ganascias” calpestando i suoi simili in questa assurda gara…purtroppo é quella “vasellina generazionale” di cui parlavano i Casinó Royale e quindi oggi piu di ieri…”stai in fila!”. Il mio paese non fa eccezione,un luogo omologato,politicamente asservito ad interessi personalistici (non a caso il comune é commissariato da 8 mesi) in grave crisi economica ma sopratutto culturale,con la maggioranza della popolazione poco attenta ai gravi problemi causati da modelli di sviluppo sbagliati e che purtroppo pur essendo messi pesantemente in discussione dagli evidenti danni che hanno causato,continuano ad essere follemente perseguiti,dove il concetto piu assimilabile all’arte e sopratutto alla musica é il Karaoke (Arrow do go!) che vive di ricordi perché non ha nessuna idea del futuro,perché ha paura di pensare al futuro…il futuro é passato!

N Il plugin audio a cui non rinunceresti mai
Probabilmente la suite dei plugins Steven Slate con le loro ottime emulazioni di outboards analogici,e Kontakt con le svariate librerie di cui dispone.

N Musica e Politica, oppure musica è Politica ?
Mi parese Marzullo ( ndr fai da bravo Marzullo è nostro zio ) …una volta,vent’anni fa avrei risposto “musica é politica” oggi la penso diversamente,la musica é musica ma quando si riesce ad unire le due cose facendole diventare un tutt’uno,per me é lo stato di grazia assoluto,ma un artista puó scegliere di fare entrambe,non deve essere esclusivamente “politico” o tenersene rigorosamente alla larga magari per opportunitá commerciali.Ci sono diversi stati d’animo che possono essere espressi con la musica,e anche diversi modi di definizione “politca” ad essere onesti,quando rappavo mi veniva difficile scrivere testi leggeri,poi ho imparato che potevano starci anche quelli,quando ovviamente spontanei e se pur filtrati da un retro-terra culturale con radici ben piantate nell’underground,anche se il grosso di questa produzione é rimasta inedita per vari motivi.

N Quel concerto che non dimenticherai facilmente
Boh,é dura,potrei ricordarmi le prime esibizioni intorno al 92/93,che furono uno shock per un pubblico abituato ai soliti “concertini”, qui tra improperi verso le forze dell’ordine e le smerdate a quelli che fra il pubblico provavano a fare i “protagonisti” protetti dalla sicurezza (apparente)della folla , si creava uno spettacolo nello spettacolo,che se a tanti dava fastidio,tantissimi altri mostravano di apprezzare.Un atteggiamento punk con un vestito hip-hop! Ricordo una delle pochissime volte che ho suonato nel mio paese credo fosse l’estate del 1994 facevo un nuovo brano (da solo sul palco) “Unione contro il bi$cione” che fini con una serie di improperi contro il nano del consiglio,la moglie,la madre e tottu sa zenia. Mi ritrovo la folla che inveiva e pensai che ce l’avessero con me (chi altri c’era sul palco a tirare giu madonne contro quello che era stato appena votato dalla maggioranza degli Italiani?) invece mi giro e all’ingresso del palco vedo i Carabinieri visibilmente alterati che fanno cenni con le mani e capisco che il pubblico era incazzato per la loro presenza sul palco non per i miei “frastimmi” che oggettivamente potevano anche offendere molti dei mie compaesani (l’intento alla fine era quello,da buon provocatore!). Ovviamente i CC scesero giu dal palco “a furor di popolo” in men che non si dica e rimasi piacevolmente sorpreso dai miei compaesani e ricordo con affetto quel tempo e quello che erano una volta questi luoghi.

N i 5 dischi in grado di fondere l’impianto stereo
Eh giá est nudda…se me ne chiedi 50 forse (sottolineo forse) potrei darti una risposta ma 5…sono troppo onnivoro per dartene una.Ci provo conscio di fare una cazzata : Hot Buttered Soul di Isaac Hayes,Pieces of a man di Gil Scott Heron,CRX dei Casino Royale,Marco Polo del maestro Morricone,The world is a ghetto dei WAR,no dai ci sarebbe troppa roba altrettanto importante per me,cinque NON BASTANO!

N Descrivici la tua consolle di produzione
Niente di particolare, ho venduto da tempo i synths analogici che avevo e ormai faccio tutto ITB (In The Box) incluso il mix ed il mastering. Un PC assemblato da me che ormai ha cinque anni (I7 2600K@4,5Ghz con 16GB RAM) con Windows 10 64Bit,scheda audio RME HDSP AIO piu due UAD (Duo e Quad) anche se in realtá uso sempre meno i plugins UAD,ormai c’é di meglio o di altrettanto valido senza l’obbligo del DSP.I monitors sono due ADAM A-7 con un subwoofer Tannoy TS8,controller midi Novation Zero SL MKII,tastiera midi/controller Komplete Kontrol S61 e Maschine MKII (che uso molto poco,e spesso solamente come controller). Per il resto ho un channelstrip/pre Focusrite Voicemaster PRO che uso per le registrazioni microfoniche,un vecchio AKG C3000 che ho dai tempi de “L’Alieno” e un PreSonus Central Station per gestire gli ascolti (casse secondarie,primarie,cuffie).Le cuffie sono delle AKG K702. Come ascolti secondari oltre alle ADAM ho due JBL LX55 del 1989 e due Pioneer CS-5030 del 1996 che piloto da un ampli Kenwood KA-3080R del 1996.Old school never die…tutto ció che rimane dei miei anni ’90.

N Linkaci un video clip che ti rappresenta
Non saprei…boh,si torna sempre a quelli che ci hanno “infogonato” da pischelli da Fight The Power dei PE o da quei mitici cazzari dei Beasties in “Hey ladies” o i De La di “Me,myself and I” o anche tamarrate galattiche tipo “Can’t touch this” di MC Hammer piu che altro perché si tentava di ballare in quella maniera (facendolo anche meglio)…o piu avanti l’immaginario street dell’hip hop anni ’90 (che a 42 anni suonati mi fa scompisciare dalle risate quando lo vedo replicato nel 2015 nelle bimbominkiate dell’hip hop di oggi,ma allora aveva il suo senso) esprime quel mix di cazzonismo e impegno militante che é stata la mia gioventú.Ma un video inquietante che segna il passaggio alla triste era post-moderna era “There’s a rabbit in your headlight” degli UNKLE ovvero Dj Shadow e James Lavelle con la voce di Tom Yorke dei Radiohead,1999 la fine di un epoca sta tutta li,gli alieni non interessano piu, parlano lingue incomprensibili,si torna nei ranghi,é tempo di ri-omologarsi.

N Dove possiamo ascoltarti on line ?
Le produzioni piu dancefloor oriented (in realtá settore che non mi interessa piu di tanto) si trovano su Beatport,qualcosa su i-tunes (dovrebbe esserci anche l’ultima produzione fatta per i Balentia nel 2012 poco prima di lasciarli) e i vari e-stores dove piu che altro c’é roba abbastanza vecchia (2005/2006) poi mi sono allontanato dal settore per mancanza di stimoli e alcuni casini con labels abbastanza truffaldine. Le uniche due uscite recenti su Beatport sono una del 2015 (Save the Children con testo di Gil Scott Heron per Miniatures Records) e una appena uscita con un interprete inglese chiamato Kwesi (Miles for Water sempre per Miniatures Records).Ne parlo piu avanti.

Link alla pagina su beatport : BEATPORT

Nella mia pagina soundcloud si possono trovare invece altre cose,bozze,vecchie produzioni,inediti A volte lavori di mix & mastering fatti per altri.

Link alla pagina su soundloud : soundcloud

N I tuoi progetti per il Presente
A parte sopravvivere dici? E’ uscito da qualche giorno un singolo per la Miniatures Records con un interprete Inglese chiamato Kwesi il brano si intitola “Miles for Water” e si trova anche in versione remixata da Indy Lopez un producer dance Spagnolo abbastanza quotato (cosi mi dicono) in quel settore. In realtá é una nuova versione con un nuovo testo e alcune modifiche all’arrangiamento di una altro singolo uscito l’anno scorso per la stessa label (Save The children disponibile anche in versione remixata da Cristian Poow un remixer Argentino che ha avuto diverse hit club negli ultimi due anni) ma che risale addirittura al 2001 ed era basato su una parte del testo dell’omonima Save The Children di Gil Scott Heron,infatti é uscita come cover (anche se la musica non c’entra una mazza) per non incorrere in problemi legali,quasi quindici anni dopo averla registrata! La potete trovare su Beatport qui : https://pro.beatport.com/release/miles-for-water/1683299 A dirla tutta,quello della dance é un settore che non seguo per niente,ho parecchia roba che per quanto mi riguarda (o per i meno esperti del settore) potrebbe essere etichettate come tale,ma in realtá rimangono sempre anomale e un po fuori dagli standard di un mercato fortemente omologato e non riesco a fare le cose che quel tipo di mercato richiede,ovvero,produzione fortemente derivativa e industriale a tipu catena di montaggio dove la musica si perde un (bel) po per strada,ho fatto dodici anni di fabbrica e sinceramente mi seo arrosciu! Poi il collettivo Meets Vision Art le scorse settimane mi ha proposto di fare un EP coadiuvato da dei video originali,si tratta di elettronica molto cinematica e con un pessimismo di fondo dettata dalla consapevolezza che il futuro…é passato!

N Esalta oscenamente nootempo.net e manda un messaggio ai Grigi
Ma puitta no si salvaese e i grigi li vedo una volta al mese,ammentaeboso chi seo alienu deo puru!

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