Intervista analogica. La danzatrice sarda si racconta. Rachele Montis quando la Danza regala Bellezza.

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ph by Elio Rinaldi

Come sempre diamo voce e spazio ad artisti indipendenti isolani o d’oltre mare, nel nostro portale potete leggere decine di interviste realizzate in questi anni di attività, o meglio di artivismo.

 

01  Il tuo percorso formativo e artistico , raccontaci in breve chi sei (anche eventualmente da cosa nasce il tuo lavoro).

Io sono Rachele Montis e sono una Danzatrice Sarda, ho iniziato molto presto formandomi nella danza sportiva che ho praticato per 15anni a livello agonistico, studiando sempre danza classica come fondamentale. Ringrazio ancora oggi questo percorso, mi ha permesso di ricevere successivamente una borsa di studio per l’accademia PierLombardo di Milano (oggi DanceHaus), dove mi sono diplomata in danza contemporanea. Tutto questo nasce da un’ esigenza credo..io non posso non fare ciò che faccio ed esserlo soprattutto!

02 Cosa e chi ti ispira nel tuo lavoro. Uno spettacolo o una performance che ti ha toccato l’anima.  

Sicuramente tra le icone della Danza è da sempre il mio punto di riferimento Silvie Guillelm, ma potrei dire moltissimi altri nomi di Artisti, non solo nell’ambito della danza, che continuano ad ispirarmi ogni giorno.

03 Come nasce un tuo progetto artistico ? Come avviene questo processo creativo?

Io mi sono sempre definita un interprete, mai un’autrice. Mi sono sempre trovata ad utilizzare il mio corpo e la mia danza come strumento messo a disposizione di un coreografo. Danzo ciò che gli altri vogliono dire,ma in questo momento storico così particolare e denso ho avuto l’esigenza di dire anche io qualcosa di mio, e ho iniziato a lavorare per la prima volta su un mio SOLO. Sono partita da ciò che avevo: una sensazione e il corpo… ed è già abbastanza per passare le ore in sala a cercare di tirar fuori materiale creativo! Poi certo, c’è la fase di scrittura, importantissima, ognuno ha la sua modalità; ci sono volte che scrivo perché ho tutto in testa, altre invece dove ho  bisogno solo del corpo e stare li ad improvvisare per ore e a buttare giù materiale…al Dipende!

 Una breve e bella storia, un aneddoto, un’esperienza importante.  Scegli tu cosa raccontarci.

Quando studiavo in accademia ero riconosciuta come la ribelle di turno, quella che con le regole proprio non andava d’accordo, ero borsista quindi per poter studiare davo una mano nelle pulizie delle sale da Danza, aprivo l’accademia e avevo i tempi contati insieme ad un mio collega per rendere tutto brillante. Per cui arrivavo a lezione tutta spettinata e disordinata pur di arrivare in orario. Alla prima ora avevamo la lezione di classico, e li oltre la divisa dovevamo avere lo chignon perfetto! E io, oltre a non fare in tempo e a non riuscire a pettinarmi e agghindarmi, mi rifiutavo! Tiravo fuori una scusa sempre diversa e la mia insegnante dopo avermi ripreso molte molte volte (sono finita anche in direzione per questo!) un giorno durante la lezione ferma la musica, mi chiama vicino a lei e mi porge un foglietto con una graffetta inserita e mi dice ”SE MAOMETTO NON VA DALLA MONTAGNA, LA MONTAGNA VA DA MAOMETTO”. Dentro quel foglietto c’erano un elastico, due retine e una confezione di forcine…quindi non potevo più non pettinarmi! Mi ricordo che da quel momento mi controllava sempre i capelli e dopo qualche mese durante l’esame mi ha chiamato davanti per dimostrare un esercizio! Per me è stato molto forte quel momento!

Quanto la tua terra e il tuo essere isolana hanno influito sul tuo lavoro? Pensi che in questa Sardegna ci siano opportunità e/o limiti per gli artisti/l’arte?  

Io ho un legame molto forte con la mia terra, e credo che la Sardegna sia una terra molto potente e sono fermamente convinta che questo abbia influito parecchio nel mio linguaggio. Quando studiavo pensavo che essere Sarda fosse un impedimento, spostarsi da qui risulta sempre complicato e dispendioso, molto più che per una persona che risiede nella penisola dove tutto è immediato. Ho scelto di studiare fuori proprio per le poche opportunità che avevo qui, avevo le idee chiare e per andare avanti devi (purtroppo!) andare oltremare. Ora penso che sia una risorsa perché questo ritmo, i posti così carichi di energia, questa meravigliosa natura ancora selvaggia ti permettono di connetterti realmente con te stesso e trovare anche una creatività più vera e autentica. Quando ho bisogno di silenzio e ascoltarmi mi rifugio nella natura e i pensieri si fanno subito chiari! A Milano non lo posso fare! Ecco perché ho scelto di tornare!

Oggi la cultura e l’arte è messa a dura prova dall’era pandemica. Secondo te per gli artisti si sta facendo abbastanza?

Questa è una domanda tosta! Sinché continueremo ad essere considerati non necessari, sinché si continuerà a considerare l’arte un hobby e non una professione al pari delle altre, la situazione non cambierà. Credo che la pandemia abbia solo evidenziato una falla del sistema già esistente da molto tempo prima, il nostro settore soffriva prima e soffre ora. Abbiamo ricevuto degli ammortizzatori ma tanti di noi per dei requisiti assurdi non hanno avuto modo di rientrare in queste categorie e non hanno ricevuto nulla! E non solo non sono stati nemmeno tutelati, altro argomento molto delicato! Era l’ennesima guerra tra poveri dove se non arrivi in tempo rimani fregato!  la Qualcosa si sta muovendo ma la risposta che mi sentirei di dare ora è NO! NON SI STA FACENDO ABBASTANZA, non solo in termini di fondi quanto in termini di tutela.

Come secondo te il mondo contemporaneo e quello dei social hanno e stanno condizionando l’arte ?

Sicuramente influisce sia positivamente che negativamente. abbiamo a disposizione molto più materiale che ci stimola a livello creativo ma nello stesso tempo essendo tutto più accessibile e alla mercé di tutti trovo che ci sia una grossa confusione e disorientamento. L’accessibilità forse ha reso la gente meno curiosa di sentire ciò che lo spettacolo dal vivo può darti, con la risultante di teatri vuoti praticamente. Ripeto, questo è un problema che era già presente prima.

Crediamo nel Qui ed Ora. I tuoi progetti per il presente?

Sicuramente resistere! e non smettere di sognare e regalare bellezza!

 

 

 

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