Intervista analogica. La magia delle corde del chitarrista sardo Mattia Ancillotti che pizzicano l’anima

No Rating

Conoscere le esperienze di artisti indipendenti che dedicano la loro vita allo studio e alla diffusione dell’arte e della cultura è fondamentale. La nostra factory sarda dà voce e spazio a queste esperienze fatte di sacrifici, percorsi tra successi e sconfitte dove la passione e l’amore per un progetto diventa per molti di loro una sfida con se stessi. Mattia Ancillotti , virtuoso chitarrista iglesiente ci racconta un po’ del suo cammino nel mondo della musica e del Fingerstyle ( chiamato anche fingerpicking letteralmente “pizzicare con le dita” ) moderno e percussivo. Lasciamo che siano le sue corde a parlare.

 

Presentati agli amici di nootempo.Chi sei , da dove arrivi e dove stai andando…

Sono un chitarrista classe 1982, nato ad Iglesias, cresciuto musicalmente a Milano, dove ho studiato presso il CPM di Franco Mussida (P.F.M.)e che ha scelto di dedicare tutta la vita alla musica con tutti i pro e i contro del caso! Attualmente ho un Ep alle spalle e collaboro con alcuni cantanti e gruppi sardi, sono endorser della Eko Guitars e ci vorrebbe un libro per tutti i progetti che sto portando avanti!

Quel giorno che hai incontrato la musica e il tuo strumento

Bella Domanda, è stato più odio che amore, almeno per lo strumento. Ho fortemente voluto la chitarra verso i 12 anni, che per due anni è rimasta in un angolo perché troppo difficile. Quando poi è ritornata causa amici, rock e liceo, non è più andata via! Però ricordo ancora il mio primo stereo con un cd di Fabio Concato che mi ha introdotto alla musica, poi sono bastati i Metallica e Micheal Jackson e li ho capito quello che volevo fare! 

La musica può essere ancor oggi un vero e proprio lavoro? 

Si, la musica oggi ha mille forme, e soprattutto può essere raggiungibile da tutti. Gli strumenti economici hanno una qualità molto alta e internet ti permette di iniziare a scoprire un po’ tutto! L’unico problema è che la strada è difficile, ci vuole costanza e impegno e soprattutto bisogna tenersi aggiornati e diversificare. Il percorso per farlo diventare un lavoro è duro e in salita, ma ne vale la pena, almeno così è stato per me!

Ti ritieni un Purista accademico o uno sperimentatore visionario ? 

Credo di essere una via di mezzo. Quando si lavora con gli artisti devi cercare di essere più professionale possibile, perché chi ti ingaggia ha una visione della musica diversa dalla tua e in questo caso lo studio deve essere fondamentale! Però ho scelto un genere di musica che fa parte del mondo acustico, che è quasi al 90% sperimentazione e creatività, che mi permette di uscire totalmente dagli schemi e far parlare soltanto i suoni e le melodie!

Un ricordo che ti ha segnato nel bene e nel male legato al tuo percorso artistico

Durante il corso al Cpm il primo anno avevamo due ore al mese di chitarra acustica, premetto che studiavo al Master di Chitarra Rock, sono nato metallaro e rockettaro, ma vedere L’insegnante Pietro Nobile (che è un chitarrista acustico straordinario) suonare Melodia Ritmica e Basso nello stesso momento, mi ha folgorato. E li ho capito che prima o poi avrei suonato come lui, ancora ci sto provando, ma credo di essere sulla buona strada.

Il tuo ultimo progetto musicale

Il mio Ultimo progetto musicale si chiama BACKGROUNDS ed è un ep di 5 tracce di cui una live. Autoprodotto e ovviamente 100% chitarra acustica in fingerstyle moderno percussivo, che è il genere che mi rappresenta. Ogni traccia ha un suo mood e una sua atmosfera, scrivendolo ho pensato un po’ ai pittori astratti, cercando di fare in modo che poi chiunque ascolta possa dargli un significato proprio, diverso dal mio.

La musica oggi sembra, in gran parte, un mercatino di prodotti surgelati in serie. Cosa pensi in proposito?

Usa e getta, sono le due parole che mi vengono in mente oggi per descrivere la musica. Il pubblico è stato educato a ricevere 1000 stimoli grazie allo smarthphone, e questa cosa potrebbe essere anche positiva, il problema è che la musica è fatta di emozioni, è un processo lungo e contorto ed oggi chi sta al “comando” pensa alla monetizzazione, solo a quello. Quindi si, manca un educazione musicale.

E’ stata un estate di live e concerti ( finalmente…) , stai collaborando anche con i veterani del rap sardo, i sa razza ?

Per me è stata una grande estate, oltre agli eventi acustici ed hai live, ho collaborato in veste di bassista, con i Sa Razza. Sono stati live fantastici, carichi di voglia di suonare! Live dove il pubblico ha restituito quello che gli abbiamo dato in termini di emozioni! Avevo già collaborato con Ruido per il suo ultimo lavoro “L’over” e suonare con loro è stato un onore!

5 artisti che ti hanno ispirato, 5 artisti indelebili 

Ascolto molta musica, credo sia la base da cui cominciare per poter fare questo lavoro. Ma ci sono 5 artisti che mi hanno formato che penso siano la base, non solo del mio suonare ma anche delle emozioni che adoro espresse in musica. Andy Mckee, Jon gomm, John Mayer, Pearl jam Dream Theater, ci sarebbe tantissimi altri di generi diversi, la musica è un mondo bellissimo!

Qui e Ora. il futuro non esiste. Hai dei progetti per il presente? 

In breve… Portare in studio le altre canzoni che ho scritto in questo periodo e far crescere le collaborazioni con gli altri artisti questi sono i miei due progetti principali. E siccome il mondo dei social è importante, cercare di dedicarmi al mio canale Youtube! E perché no, Twitch sarebbe una bella piattaforma da scoprire!

 

 

VUOI CONTATTARCI PER RICEVERE INFORMAZIONI SUI NOSTRI PROGETTI ? VUOI PROPORCI IL TUO PROGETTO ARTISTICO E CULTURALE ? 

CONTATTACI 


SOCIAL NETWORK ATTIVI

TWITTER 

FACEBOOK 

YOUTUBE 

INSTAGRAM 

Tags