Special Review. Universo, Neffa e Deda nella traccia di Fabri Fibra , tra nostalgia e mood moderno. Recensione estemporanea a cura di Martino Vesentini

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Due leggende del Rap italico, Deda e Neffa , sulla stessa traccia, parliamo di Universo ultima release di Fabri Fibra uscita il 14 Ottobre scorso. Inutile dire che questo evento sonoro ha suscitato un gran dire nella scena rap della penisola.  Abbiamo chiesto a Martino Vesentini, autore del Romanzo sui Sangue Misto ” Altri verranno ” ( vai alla sua intervista analogia ) di entrare in questo ” Universo” e mettere nero su bianco la sua personale reaction. 

 

A cura di Martino Vesentini 

 

Sarò molto franco, mi ci sono voluti più giorni e diversi ascolti per riuscire ad entrare in questo “Universo”. Forse le aspettative erano troppo alte, o semplicemente non sapevo cosa aspettarmi. D’altronde ritrovare nello stesso pezzo Neffa e Deda non è cosa da tutti i giorni. Inutile riparlare del loro passato, l’Isola, Sangue Misto, eccetera eccetera.

Quanti stanno ancora ripetendo che quel disco ( o IL DISCO? ) non tornerà più ( giustamente ) ma rimarrà comunque per sempre ( inevitabilmente )?

In ogni caso, dopo quasi trent’anni ( a onore del vero non proprio, visto che nel 2008 uscì “Let’s Do It In the Hay” a nome Katzuma, ovvero Visani al beat e Pellino al Mic, e se non la conoscete andatevela a ripescare…) ce li ritroviamo a “Featare” con l’aggiunta del buon Fabri Fibra, probabilmente il miglior anello di congiunzione tra la generazione della cosiddetta “Golden Age” e quella odierna.

Ma anche uno che, dopo l’esperienza Uomini di Mare, si ritrovò ad incidere il primo disco da solista sulle produzione di un Neffa che aveva già spiccato il volo verso altri lidi. E che qualche giorno fa presentando il pezzo in anteprima al CarroPonte, ha definito Deda l’uomo grazie al quale ha iniziato davvero a fare musica.

“Universo” è quindi il passato che entra nel futuro, o il futuro che fa un salto all’indietro?

“Questi giorni che si mischiano coi sogni / I ricordi passano qui davanti tu non puoi rincorrerli…”

La base è di Deda (aka La D La E la D la A come sottolinea Neffa nella seconda strofa), suonata interamente senza ricorrere a nessun sample. Niente a che vedere con i beat croccanti che ci regalò nei Novanta, ma ci mancherebbe. Altra era, altre tecniche, altroché, ma poi ve lo immaginereste mai un produttore rifare le stesse cose di due/tre decenni fa? Il mood lo trovo nostalgico, ma il vibro è buono senza essere scontato, anche se al primissimo ascolto mattutino l’ho definito “debole” parlandone con la community-setta con cui condivido la passione per tutto ciò che coinvolge Neffa/Deda/Sangue Misto.

Al terzo o quarto play stavo già cambiando idea, poi è scattata la prova in auto con moglie al fianco. Le è piaciuto di brutto. Difficile darle torto, come sempre. Fabri fa il suo, al solito, nulla da eccepire.

“Ancora scrivo ma gli streaming non li conto / Affascinato dai Graffiti mi son perso nello sfondo…”

Neffa cuce un ennesimo ritornello che ti entra sottopelle e nemmeno ti accorgi che lo ricanti per tutta la giornata, qualsiasi cosa tu stia facendo.

“Questi giorni sono pagine poesia da scrivere / Dimmi che hai da perdere? / L’universo da raggiungere non è poi difficile / Il mio gira intorno a te…”

Ma quindi dove porterà questa traccia? Che sia piaciuta o meno, ognuno si sarà fatto la propria idea ed è giusto così, io provo a chiudere gli occhi e a sognare in grande. Non costa nulla. Neffa e Deda di nuovo in studio insieme ( ma ci saranno andati davvero insieme in studio ? ndr ) . Con un bagaglio tecnico e di esperienze di tutto rispetto, più il coraggio di sperimentare senza pensare troppo alle views.

“La vibra è presa bene ah /Mi sa che cerca l’altra metà / Featiamo su sta musica / La D la E la D la A / Il marchio è registrato già / Dal MilleNovecentoFrà / Per gente come noi se ne va… / Un Millennio!”

 

testo

Questi giorni sono pagine, poesie da scrivereDimmi che hai da perdere, ehL’universo da raggiungere non è poi difficileIl mio gira intorno a te, eh
Questi giorni sono pagine, poesie da scrivereDimmi che hai da perdere, ehL’universo da raggiungere non è poi difficileIl mio gira intorno a te (ah), eh
Sguardo fisso verso l’universo mentre pensoA cosa ho guadagnato e a cosa ho persoLa tua amicizia, frate’, non di certoPosso farne tranquillamente a menoPerò non posso fare a meno di questoUso la voce come fosse uno strumento, benvenuto al mio concertoIl mio mondo in movimentoDa una vita che sto sul tempo
Ho fatto mille esperimenti con gli stiliLottato coi mastini, lontano dai festiniAncora scrivo, ma gli streaming non li contoAffascinato dai graffiti, mi son perso nello sfondoFaccio l’ultimo tiro al tramonto e tutto è coloratoSuono i ricordi, escono fuori dalla radio‘Sti giorni li riavvolgo come se fossero un nastro, quindi schiaccioNon serve il COVID per restare senza fiato
Questi giorni sono pagine, poesie da scrivereDimmi che hai da perdere, ehL’universo da raggiungere non è poi difficileIl mio gira intorno a te, eh
Guarda, è tutto nostro fino a dove si vedeLa mia signorina mo la chiamerò “babe”Ce ne andiamo fuori per il funk, per il funkSenza la cintura, anche se sbatti, vai beneAnzi è meglio, suona meglio con l’impasto, è il super planctonManda per aria ‘sta stanza appena attacchi con l’impianto
La vivo in presa bene, ahMi sa che cerca l’altra metàFlippiamo su ‘sta musicaLa D, la E, la D, la AIl marchio è registrato già dal 1900, fra’Per gente come noi se ne va un millennio
Questi giorni che si mischiano coi sogniI ricordi passano qui davanti, tu non puoi rincorrerliQuesti giorni che si mischiano coi sogniI ricordi passano qui davanti, tu non puoi rincorrerli, rincorrerli
Questi giorni sono pagine, poesie da scrivereDimmi che hai da perdere, ehL’universo da raggiungere non è poi difficileIl mio gira intorno a te, eh
Questi giorni sono pagineDimmi che hai da perdereL’universo da raggiungereDimmi che hai da perdere, eh

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