Exxtra special interview. Echi urbani e storie hip hop con il podcast Spaghetti Cyphers. A cura di Martino Vesentini

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Proseguono i festeggiamenti per il 50° Anniversario dell’Hip Hop, si moltiplicano gli eventi a tema, celebrando (giustamente!) i Pionieri di questa cultura, ma non tutte le discipline (purtroppo!) hanno la stessa visibilità. Nel mio costante girovagare per il Web mi sono imbattuto in qualcosa di molto interessante, dove si parla soprattutto di ballo, ma non solo!  Ho provato ad indagare su chi si celasse dietro il nome SPAGHETTI CYPHERS, ed ho trovato Silvia, Davide e Michael, tre persone con una passione fortissima per l’Hip Hop ed una grande voglia di raccontarlo con le loro voci. 

 

Com’è nato il vostro progetto e con quale intento? 

Innanzitutto noi siamo tutti e tre ballerini, mega appassionati di cultura Hip Hop, ci siamo conosciuti all’interno del mondo delle Battle, possiamo dire che facciamo parte di una Community che si ritrova quasi tutti i fine settimana in giro per l’Italia.  L’idea di partenza è stata quella di parlare di questa realtà, facendolo all’interno del nostro ambiente.  Ci eravamo accorti infatti che la cultura Hip Hop, intesa come le Quattro Discipline, pullula di energia e meritava in qualche modo di essere raccontata, in un canale che raggruppasse tutte le info di ciò che succede attorno a noi. 

Michael e Davide sono i volti e le voci del Podcast, e all’interno ci troverete principalmente ballerini, insegnanti di danza, gente della scena, fino ad arrivare a figure parallele che inevitabilmente alimentano la nostra parte, come Producers e DJs.  Spaghetti Cyphers è una piattaforma nata per chi respira e vive questa Cultura, anche se il nostro obiettivo futuro è quello di espanderci arrivando ad occhi ed orecchie esterne al nostro mondo, per far capire che ci siamo e che il nostro ambiente è molto attivo.  Il nostro Podcast esce ogni due settimane su YouTube, e poi ci trovate sul nostro canale Instagram, che per noi è l’interfaccia forse più immediata con le persone, dove tra l’altro abbiamo creato altri format su cui puntiamo molto, in particolare il “Cultural Tuesday”, dove ogni altro martedì scegliamo un tema da trattare, collegato più o meno alla danza, e “La Scarpetta Musicale” che invece esce ogni altro venerdì e in cui parliamo di musica e di artisti, che poi riversiamo sulla nostra Playlist condivisa su Spotify. 

Uno dei nostri obiettivi è quello di raccontare da dove è partito tutto, chi sono stati i Pionieri, cercando di capire qual è il collegamento con le altre Discipline.  E’ un percorso molto lungo, ma noi, passo dopo passo, vorremo tirare fuori dei personaggi, magari poco conosciuti, ma che hanno contribuito in maniera davvero importante a far crescere la scena Hip Hop. 

Poi sempre più spesso collaboriamo all’organizzazione di eventi, come Team Media, documentando ciò che accade nelle Battle, facendo interviste a ballerini e giudici. In futuro speriamo di crescere anche sotto questo aspetto, arrivando a creare direttamente degli eventi, riunendo persone e ampliando ancora di più questo aspetto culturale a cui teniamo molto. 

Quando e come è arrivato l’Hip Hop nelle vostre vite? 

Micheal: il mio primo ricordo è ben nitido nella mia mente, è stato a casa guardando MTV con mia madre, passava il pezzo dei Black Eyed Peas “Let’s Get It Started”, che ora mi rendo perfettamente conto non sia la traccia più Hip Hop della storia, ma aveva un’energia particolare.  Cominciai a far comprare alcune riviste da mia madre, e così via tipo effetto domino, ho iniziato a seguire lezioni di danza, ho trovato un insegnante che mi ha spronato, e praticamente ogni giorno da allora non ho mai smesso di fare ricerca.  

Davide: anch’io devo ringraziare mia madre, perché lei poco prima di me iniziò a ballare Hip Hop! Ero piccolo, avevo tipo 8 anni e ricordo di aver visto in un centro commerciale dei ballerini invitati dalla scuola dove successivamente andai a studiare. C’erano Mister Byron, che tra l’altro è stato ospite del nostro Podcast, poi Sponky, e da li mi appassionai a tal punto che praticamente non ho ricordi di aver ascoltato altri generi musicali che non fossero strettamente legati all’Hip Hop.  Iniziai poi scuola di danza e grazie a mia madre cominciai ad andare con lei alle serate nei Club, vidi i primi “Street Fighter” e, grazie a Fabrizio Lolli, mio insegnante storico, partecipai al “Funk Fever”, uno dei primi eventi organizzati in Italia, proprio a Ferrara, la mia città, dove ci potevi trovare DJ e ballerini, con MASTER FREEZ in console e a presentare, e poi crew di B-Boy anche dall’estero. 

Silvia: io ho avuto un percorso un po’ diverso, e sono entrata in questo mondo relativamente da poco. Da giovane abitavo a Trento e un po’ per noia, a 14 anni, iniziai a frequentare delle lezioni di danza. Da li pian piano iniziai ad entrare in un gruppo, partecipai alle prime gare in giro per l’Italia e l’Europa, legate alla sfera coreografica, ma diciamo che non c’erano grossi legami con l’Hip Hop. Solo dopo essermi trasferita a Bologna per la Triennale cominciai, anche grazie al mio compagno Fabio, a scoprire tutta la sfera legata al Freestyle, che fino ad allora non conoscevo. Ed è stato proprio vivendo le prime Battle che mi resi conto che quello era il posto in cui mi piaceva stare, un tipo di benessere che raramente mi era capitato di provare in altri contesti. 

Da li è stato proprio un crescendo, ho iniziato ad informarmi sempre di più, possiamo dire in un certo senso che io sono la prima che, da questa esperienza di Spaghetti Cyphers, sta imparando un sacco di cose. Forse anche la mia necessità di saperne di più mi ha spinto a pensare ad un progetto del genere, mi sono resa conto che di questa Cultura si parla troppo poco, e se non hai la fortuna di beccare le persone giuste, gli insegnanti giusti che ti sanno indirizzare, si fa fatica a documentarsi. 

Quali sono gli artisti che vi hanno ispirato maggiormente? 

Michael: io non ho dubbi, Michael Jackson, per me è stato Tutto, per la Musica, la Danza, la Voce. Tutto ciò che l’umanità poteva dare ad una persona è li dentro, forse anche un pizzico di follia… 

Davide: io ti citerò un rapper ed un DJ: innanzitutto Busta Rhymes, per l’irruenza e la personalità che ha nel rappare, perchè mi hanno ispirato sia nella vita che nel ballo.  E poi DJ Shocca perché mi gasa troppo, è troppo Hip Hop e non vedo l’ora di ascoltare il suo nuovo Podcast che uscirà a breve (Sacrosanto Podcast, cercatelo su YT)! 

Silvia: io non saprei darti una risposta precisa, ricordo che dal film “Sister Act” scoprii Lauryn Hill, forse lei è la prima che ho cominciato ad ascoltare assiduamente, poi per la danza potrei citarti i francesi S.O.W. (Sons of Wind), che stanno riportando quel Groove legato in un certo modo all’Old School e devo dire che sono di grande ispirazione per me. 

 

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