EXXXTRA SPECIAL INTERVIEW. il conscious Groove del producer e beat maker AlienLoop a cura di Martino Vesentini

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Ogni giorno si calcola che vengano pubblicate qualcosa come 70.000 canzoni, un numero incredibile che ci pone di fronte ad un grande interrogativo: quante di queste rischiano di passare totalmente inosservate? Se ci si lasciasse guidare solo dall’algoritmo probabilmente finiremo ad ascoltare più o meno sempre le stesse cose, ma se si posseggono un minimo di curiosità e voglia di farsi stupire, esistono tante cose buone da poter gustare. Nei miei viaggi attraverso la musica ho scoperto qualche tempo fa alcuni artisti sopraffini, i cui beat non hanno nulla da invidiare ai grandi producer che firmano le hit da milioni di views. Uno di questi è Renato, o meglio AlienLoop, cercatelo sulle piattaforme musicali e fatevi un giro con le vibrazioni che propone. Non ve ne pentirete. E poi, se il suono non bastasse, leggetevi queste quattro chiacchiere con lui.

 

Partiamo dall’inizio, chi è AlienLoop e come si avvicina alla musica?

Innanzitutto, ciao a tutti i lettori di NooTempo e grazie per l’invito, ne sono onorato! Mi chiamo AlienLoop e sono un “Producer/Beatmaker”. Semplicemente, mi piace campionare i miei vecchi dischi Jazz, Soul e Funk e fonderli con gli elementi più classici dell’Hip Hop. Prima ancora di “Beatmaker” mi considero un collezionista di vinili, cd e musicassette. Mi sono avvicinato a questo splendido mondo fin da bambino grazie ai miei genitori, entrambi amanti della musica.

Hai fatto studi legati a questo campo o sei un autodidatta?

Anche se da piccolo ho studiato un po’ tastiera, mi definisco un autodidatta. La musica che ascolto ogni giorno mi forma costantemente. Recentemente ho anche partecipato a qualche corso di Home Recording, Mix e Mastering.

Qual è il tuo equipaggiamento base per le produzioni?

Da amante dell’analogico e del cosiddetto “metodo classico”, il mio equipaggiamento base è composto da: campionatori (attualmente utilizzo un MPC2000 e un MPCLive2), un giradischi e tanti dischi da campionare e scoprire. Occasionalmente, in post-produzione, mi diverto anche su un piccolo banco analogico con qualche outboard.

C’è un metodo di base che utilizzi per creare, ossia parti sempre da qualche elemento in particolare per poi costruire intorno il resto oppure ogni beat fa storia a se?

Diciamo che ogni beat fa storia a se, perché tutto parte dall’ascolto di un disco, quindi dipende dal campione/elemento che trovo in quel momento. A volte scovo i sample e li archivio per poi dedicarmici in un secondo momento, altre volte inizio a lavorarci su direttamente andando anche a ripescare vecchie cose. Comunque, in linea generale, inizio quasi sempre dalla melodia principale per poi dedicarmi alla drum e, successivamente, aggiungere altri elementi secondari che diano corpo al tutto.

Quali sono i Producer che ti hanno ispirato particolarmente?

Sì, sono talmente tanti che sarebbe impossibile nominarli tutti… Dai più noti ai meno famosi, Italiani e non. J Dilla, Pete Rock, Premier, Q-Tip, Lord Finesse, Madlib giusto per citarne qualcuno. In Italia sicuramente Next One, Ice One, tutta la ballotta di Gruff, Neffa e Deda alle macchine, Shocca e, non per ultimo, Esa.

Hai appena pubblicato un nuovo album di 10 tracce intitolato “Jazz Hop Loops”, raccontaci un po’ com’è nato e se uscirà anche su supporto fisico!

Il mio nuovo lavoro è una raccolta di dieci beats che fondono il vecchio Jazz e il classico Boom Bap insieme. Ho realizzato questo progetto l’anno scorso interamente su un MPC 2000; l’idea era quella di creare un “archivio” di beats prodotti durante l’anno mentre mi dedicavo anche ad altri progetti, ed è per questo, infatti, che le tracce non hanno titoli specifici. L’album è già uscito su supporto fisico in formato cassetta (MC), in edizione limitata. Le poche copie rimanenti sono disponibili sul mio canale Bandcamp.

L’ascolto di musica strumentale non è molto comune, almeno tra la cerchia di persone a me vicine. Trovi che questo possa essere un limite alla diffusione della tua arte? Hai mai pensato di collaborare con qualche artista che possa aggiungere la parte vocale ai tuoi pezzi?

No, non credo sia un limite, so bene che è un genere di nicchia e in realtà è proprio questo un aspetto che apprezzo molto. A dire il vero, esiste già una scena ben affermata e in continua crescita sia in Italia che a livello europeo, dove esistono tantissime etichette discografiche che si dedicano esclusivamente a questo genere in particolare. Menzione speciale al mega evento Loop Session Milano che vanta già diverse edizioni, ai vari contest organizzati da MPCBOX aka il Secco, e ai laboratori di Beatmaking organizzati dalla Beat’s Taylors, etichetta bolognese dedicata esclusivamente all’Hip Hop strumentale. Per quanto riguarda l’aggiunta di una parte vocale, anche se all’inizio non era tra i miei progetti, adesso non ne escludo la possibilità. Attualmente, infatti, c’è un piccolo progetto al riguardo con una persona che stimo, ma non posso ancora aggiungere altro.

Quali sono i tuoi ascolti oggi? Se dovessi selezionare una decina di pezzi per un’ipotetica playlist quali non potrebbero assolutamente mancare?

I miei ascolti sono sempre molto vari e spaziano in tutto l’universo Black Music, mi piace scoprire artisti nuovi in ogni angolo del pianeta e supportare le piccole realtà musicali. Per quanto riguarda la selezione dei pezzi, devo ammettere che questo tipo di domande mi mette un po’ in difficoltà e la mia mente crasha! Al momento non riuscirei a selezionare 10 tracce, ma posso dirti che in questa ipotetica playlist non dovrebbe assolutamente mancare l’Hip Hop (strumentale e non), dei pezzi Lo-Fi per rilassarsi, del Funk per mettere di buon umore e il Jazz per creare atmosfera (sia vecchio che nuovo perché attualmente c’è una nuova scena di tutto rispetto).

Dove vorresti portare la tua musica per sentirti davvero rappresentato?

Devo confessarti che sono già molto soddisfatto di dove sia arrivata la mia musica. Come già detto, si parla di un genere di nicchia e apprezzo molto che il mio Sound si stia diffondendo in tale ambiente anche attraverso cassettine e vinili. Sarebbe sicuramente molto stimolante, in futuro,  poter arrivare a più ascoltatori e vedere la mia musica prendere parte a progetti più grandi.

Per chiudere… c’è un pezzo in particolare tra i tuoi ascolti che consideri la produzione più bella in assoluto e che non smetteresti mai di ascoltare?

Domandona da un milione di dollari! A caldo ti direi “They Reminisce Over You (T.R.O.Y.)” di Pete Rock & C.L. Smooth. E’ la più bella in assoluto? Non saprei, ma certamente non smetterei mai di ascoltarla!

 

 

 

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