Intervista analogica. Dj De Vita e Isla Sound System il fuoco della musica made in Sardinia in Movimento

No Rating
Dj De Vita è uno dei veteranii della Dancehall made in Sardinia, un dj e producer che ha sempre diffuso fin dalla golden age degli anni 90 il buon suono a partire dal funk fino ad arrivare alle sonorità piu’ Reggae. Un percorso duranto anni nel quale ha prodotto, organizzato e spinto sempre la massive piu’ genuina. La Sardegna ha una grande tradizione riguardo la Reggae music e la Dancehall. Oggi in questa ricca intervista che vi invitiamo a condividere e leggere, Dj De Vita ci racconta la sua esperienza importante , una testimonianza che siamo ancora in Movimento. 
Tra un vinile e l’altro raccontaci in breve chi sei , da dove arrivi e dove stai andando…   
Allora, chi sono? Ma, sono semplicemente  un appassionato di musica. Una passione che  inizia in tenera età come ascoltatore e collezionista, da lì è partito tutto. Poi iniziai  a organizzare serate e a fare il dj. Le mie prime selezioni risalgono circa a metà anni 90, principalmente black music in tutte le sue sfumature, in origine hip hop, acid jazz, reggae e raggamuffin. Poi con il passare del tempo approfondì e iniziai a selezionare le origini di questi generi ovvero Jazz, Funk, Soul e Rithm n blues e tutti i loro sottogeneri ed evoluzioni. In quegli anni oltre a fare djset in tantissimi locali e club Cagliaritani entrai a far parte come dj Resident e pr nella blackolution  organizzazione di black music molto in voga in quegli anni nel capoluogo.
. Poi dal 2000 mi specializzai ancora di più nella musica giamaicana e in tutti suoi sottogeneri RootsReggae, Rocksteady, Ska, Rub a dub, Dub, newroots, dancehall ecc.  Dove voglio andare? Fondamentalmente tutto quello che ho fatto è stato mosso principalmente dalla passione per questa musica quindi non ho un vero obiettivo da raggiungere ma semplicemente vivere quello che mi fa stare bene, la musica. E poi promuoverla per fare star bene gli altri. Impresa che con il passare degli anni si è evoluta, sviluppata con ottimi  risultati, realizzando oltre le solite serate anche eventi, festival, programmi radiofonici e produzioni .

Quel giorno che hai comprato il tuo primo giradischi… 
Il mio primo giradischi l’ho  ereditato dai miei, perché quando ero ragazzino  più o meno quasi tutti avevamo un giradischi a casa. Se invece parliamo del mio primo giradischi  da dj è stato il technics 1200 Lo presi circa a metà anni  90.  Idem per i miei primi dischi, i primi vinili che mi comprai da giovanissimo furono never mind the bollocks dei Sex Pistols, Sensimilia dei Blackhuru, Eric B. & Rakim paid in full & License to ill dei beastie boys.

Come e quando nasce il sound system isla sound ?
Il progetto Isla Sound system nasce nel 2002 semplicemente mosso dalla passione per la musica in levare di  un gruppo di amici: De Vita & Diaz (che già nel 1994 diffondevano dub/jungle/reggae/hiphop) e da Momar Gaye (cantante della Afro Reggae band “Zaman”). Iniziamo le prime serate con ottimi risultati in un club molto in voga a Cagliari in quegli anni. Il locale si chiamava Magnolia. Poi intorno al 2007 si aggiunsero Micfo & Renz e da lì in poi sucessero tante cose, per esempio le callobarazioni con vari Singer e band sarde sino ad organizzare vari eventi con artisti internazionali e festival.

Come affronti il processo creativo di una produzione? Come scegli le vibes, dove registrate le vostre songs. L’autoproduzione paga ? 
Ma diciamo che il  background musicale fa tanto. Per quello che riguarda la scelta delle produzione e delle basi lavoriamo in sinergia con i membri di Islasound e della band Islanders,  e un produttore arrangiatore milanese Catchy Greezly. Oltre a basi e produzioni digitali come già detto usiamo far suonare con veri strumenti le nostre basi, in particolar modo grazie a gli Islanders.
Poi per quello che riguarda le liriche è tutta farina del sacco dei cantanti con i quali collaboriamo, quindi Sista namely , Bujumannu Anthony Screwface e altri artisti nazionali e internazionali. Insomma un vero lavoro di squadra.  Le registrazioni e le produzioni  vengono effettuate in 3 location diverse: nello studio di Greezly di Milano, nello studio di Carlo figus, Sardinia Prodaction a Cagliari e nella saletta degli  islanders. Alla domanda se l’autoproduzione paga ti rispondo che la musica underground non ha grossi rientri in fatto di vendite ma c’è comunque molta soddisfazione e un ritorno dal punto di vista dei live, djset ed esibizioni.

Un ricordo che ti ha segnato nel bene o nel male legato al tuo percorso musicale 
Dopo 20 anni ho tanti bei ricordi ed esperienze che mi hanno segnato nel bene e nel male, tutte ci  hanno fatto crescere professionalmente. In particolare due cose sono state molto emozionanti, la prima e stata lavorare insieme ad alcuni artisti internazionali che ammiravamo molto di cui  eravamo dei veri fans. L’altra è stato riuscire a portare la nostra music in giro per I’talia questo e successo dal 2013  al 2015 in quegli anni ci siamo esibiti in tante città italiane e anche all’estero ed è stato veramente bello rappresentare la nostra isola oltremare.

Come è cambiata la dancehall sarda in questi anni ? 
 
Partiamo dalle origini. Quando abbiamo iniziato a fare eventi, circa nel 2002, la scena a Cagliari e in Sardegna stava nascendo. Noi in quel periodo iniziammo con Dancehall in un club Cagliaritano con un’utenza di pubblico di 100 / 200 persone, realtà che poi piano piano è andata a crescere così che dal 2007 al  2010 c’è stata una grossa impennata e si è iniziato a fare eventi con artisti internazionali e creare una connessione e collaborazioni tra le band . Cantanti e Sound System , questo ha fatto sì che nascesse un vero movement reggae in Sardegna  che portò  nel 2010 alla  nascita dei  primi Festival: il Sardegna Reggae Festival a Banari e a seguire il Mediojamaicano e il Unity & Culture Reggae fest. C’è stato un vero boom in Sardegna, le Dancehall facevano il sould out dalle 500 persone in inverno alle migliaia in estate e questo continuò sino al 2014/15 !
Poi come naturale che sia dopo circa 15 anni la cosa è andata calando e molti Sound Boys Gruppi e cantanti per vari motivi hanno smesso, chi ha cambiato genere chi per impegni di lavoro o di vita a mollato. Insomma  la scena si è dimezzata, ma lo zoccolo duro continua a diffondere,  si spera anche nelle nuove generazioni!
Diciamo che  nonostante tutto dopo 20 anni ancora si fanno belle Dancehall nell’isola soprattutto in estate!

Nel tuo percorso da dj e da producer hai incontrato molti artisti, organizzato centinaia di eventi. Cosa vuol dire per te scambiare qualcosa con il pubblico e con gli artisti stessi? Esiste ancora questo scambio culturale
Lo scambio con il pubblico, le collaborazioni e l’aggregazione sono la base di un movement, ancora di più nel nostro genere che cerca di mandare un messaggio d’amore, di unità e di rispetto. Le collaborazioni con altri artisti sono estremamente stimolanti ed essenziali per fare movement  e arricchiscono professionalmente. C’è sempre da imparare dagli altri artisti, inoltre ieri come oggi nascono veri e duraturi rapporti d’amicizia con le persone con qui collaboriamo così come con alcune del pubblico.

La musica può curare l’anima ? 
Assolutamente Si! A volte può anche salvarti  la vita. Parlo per esperienza personale. Posso dire che nei periodi più bui della mia vita sia stata per me un’ancora di salvezza. Quindi ti rispondo di si! Certamente.

5 artisti / e che ti hanno ispirato o quelli immancabili nella tua playlist.
Gli artisti che mi hanno ispirato sono veramente tanti e non solo reggae. Ma se devo fare proprio una lista nominerei
1 DENNIS BROWN 
2 TOOTS AND THE MAYTALS 
3 JOHN HOLT
4 JHONNY OSBORNE 
5 BLACK UHURU
Lista veramente riduttiva, aggiungerei anche qualche artista reggae contemporaneo molto interessante e presente nei miei djset
1 CHRONIXX
2 BUSY SIGNAL 

Nuove e vecchie generazioni a confronto.   Cosa consiglieresti ad un Giovane di talento che vuole iniziare oggi? 
Il primo consiglio è divertirsi. Di non avere fretta e mai pensare di essere arrivati, rimanere con i piedi per terra. Di studiare, perche non si finisce mai d’imparare e che in base all’impegno e alla determinazione che ci metterà avrà dei risultati. Ma soprattutto di godersi la musica.

Per noi il futuro non esiste. Crediamo nel Qui e Ora. Hai dei progetti per il presente?
Assolutamente si, stiamo lavorando insieme a Catchy Greezzly al nuovo album di Sista Namely   che uscirà nella primavera del 2023.  Prevediamo anche l’uscita di un altro Riddim album.  Inoltre come sempre facciamo stiamo progettando nuovi eventi tra i quali la nuova edizione del Unity & Culture Reggae Fest.

VUOI PUBBLICARE UNA TUA INTERVISTA ? VUOI FARTI RECENSIRE IL TUO PROGETTO ARTISTICO ? CONTATTA LA NOSTRA REDAZIONE 


Tags