Intervista analogica. Radio Sardegna Web il progetto radiofonico che trasmette musica e messaggio indipendente

No Rating

Diamo voce e spazio anche alle realtà indipendenti che diffondono buona musica e buoni contenuti Media. Nella nostra Intervista analogica dedicata a Radio SardegnaWeb Parlano Massimo e Davide, fondatori e rispettivamente direttore e responsabile del progetto di questa Radio indipendente. 

Raccontateci in breve da chi è composto il vostro staff di produzione

M & D: In questi anni abbiamo avuto il piacere di collaborare con davvero tante persone, alcune diventate meteore, altri invece permangono e ci danno una mano costantemente come (Eder, Federico, Stefano, Giuliano, giusto per citarne alcuni). Io e Davide diciamo che rappresentiamo lo zoccolo duro del progetto e manteniamo la direzione su tutta la linea radiofonica, dividendoci i compiti in base alle nostre competenze su tutto quello che c’è da fare. Radio Sardegna Web è uno dei progetti legati alla comunicazione che la nostra azienda porta avanti, nonché uno dei più complessi e affascinanti e ci teniamo particolarmente.

Perché quel giorno avete deciso di aprire un canale radio web indipendente? Chi ve lo ha fatto fare?

Massimo: Considera che io faccio radio dal 1999. La passione l’ho sempre avuta e tutt’ora continua. Quindi alla fine quando mi è stato chiesto di far nascere e crescere Radio Sardegna Web e di dare il mio contributo alla causa mi sembrava una cosa normale farlo visto la mia passione. Chi me lo ha fatto fare? La musica, la mia creatività, la voglia di fare qualcosa in radio che gli altri non farebbero mai….tutte queste cose non sono poco, credimi.
Davide: Ho conosciuto Massimo durante un’esperienza presso una webradio cagliaritana che ora non c’è più, assieme dopo qualche anno ci siamo resi conto come per tanti che ascoltano e fanno radio, la radiofonia sul web fosse solo una brutta copia delle radio “tradizionali”… così spinti da questa folle idea di usare diversamente questo splendido mezzo di comunicazione, abbiamo avuto la fortuna di trovare una persona che ha creduto e crede in noi e che con noi porta avanti questo progetto, Pietro Casula, con lui abbiamo cercato di creare qualcosa di insolito, originale e che ci permettesse di trattare tematiche, dare spazi e testare format, automazioni e soprattutto musica che altrimenti non si sarebbe potuta sentire altrove, specialmente in Sardegna. E dopo aver sudato non sette ma ogni camicia a disposizione, beh siamo ancora in gioco!

Cosa propone la vostra web radio ?

M & D: Radio Sardegna Web propone Format dedicati a varie tematiche, dal sociale al culturale al puro intrattenimento, produciamo i nostri contenitori e diamo spazio ad alcuni che ci hanno colpito particolarmente per tematiche o originalità, siamo sempre pronti all’ascolto di chi vuole proporre la propria idea, la radio è partecipazione! Stesso punto di vista è applicato alla musica: Radio Sardegna Web vanta una selezione musicale che difficilmente le altre emittenti radio decidono di inserire all’interno dei propri palinsesti. Abbiamo un repertorio di migliaia di brani di praticamente ogni genere musicale e per la maggiore di emergenti di ottima qualità: Acid jazz, rock alternativo, blues, metal, pop, folk, funk, cantautorale, indie… tutti stili che facciamo ascoltare in rotazione continuativa e anche con programmi radiofonici specifici accompagnati a tematiche di approfondimento mai scontate. Naturalmente la Sardegna è il nostro fulcro, ci teniamo a spaziare ma cercando di far capire che ciò che la nostra isola produce, in termini di musica, idee, produzioni, è competitivo al pari se non più di altri contesti nazionali e non solo.

Manca spazio o mancano idee valide ?

M & D: Lo spazio, per le buone idee, c’è sempre. Anche le buone idee non mancano ma dobbiamo confrontarci in ogni istante con il mercato e l’economia nella gestione della cosa. Ti assicuro che in repertorio passato, presente e futuro abbiamo strutturato progetti e collaborazioni davvero interessanti, ma in Sardegna è tutto più difficile, lo sappiamo, poi se non “appoggi o te la fai appoggiare” – per dirla con un eufemismo – sai già di base di dover fare i conti con le scalate per le coperture economiche. Inutile dirlo, è difficile, certe cose si riescono a fare e bene, altre le conserviamo per tempi migliori.

Pensate che le istituzioni abbiano fatto abbastanza per gli artisti indipendenti in questi anni Pandemici?

Massimo: No. Non ha fatto nulla ma solo perché si è concentrata maggiormente su come affrontare delle situazioni di sicurezza in ogni ambito, tralasciando la valorizzazione dell’arte e la diffusione della cultura sotto qualsiasi forma. Per contro, però, ho notato che gli artisti si sono concentrati su sé stessi. Avendo molto tempo per fare delle cose (nel periodo della pandemia) hanno deciso di dedicarsi alla scrittura, chi allo studio dei canali di registrazione, chi si è concentrato maggiormente sul proprio strumento studiandolo ancora di più. Quindi alla fine sono gli artisti che hanno investito su sé stessi.

Davide: In generale e non solo in quest’ultimo periodo oscuro, le istituzioni non sono quasi mai lungimiranti, salvo qualche barlume di speranza riscontrabile ogni tanto in alcune amministrazioni locali. È raro vedere le istituzioni considerare la tematica dell’arte come qualcosa su cui posare particolare attenzione, se non in campagna elettorale. Nella musica, il fare il musicista non è considerato un lavoro, ma una passione, un hobby, ma l’una cosa non esclude l’altra e se dalla musica una persona decide di viverci, è giusto che lo Stato permetta questa scelta. Non renderla impossibile sarebbe già una gran cosa. Inoltre per tornare alle istituzioni, sarebbe davvero il caso che ci si guardasse attorno, la musica, l’arte e le tecnologie sono molteplici e si evolvono a velocità elevata, sono nel presente percepibili come “il futuro”, ecco, in paragone le istituzioni sono forse ancora all’età del bronzo.

La vostra Top ten personale, 10 album o 10 canzoni indelebili.

Massimo: Io ascolto così tanta musica che alla fine dovrei proporti cose molto molto diverse dal solito. Che mi stuzzicano di più. Ecco i miei 10 brani musicali attualmente preferiti non in ordine di preferenza:

1 Augusto Martelli – Round D Minor
2 Metallica – Enter sandman
3 Bob Marley – Get up stand up
4 John Mayall – Good time boogie (dal vivo)
5 Deep Purple – Into the fire
6 Calibro 35 – Euro crime
7 Ben Neill – Shiny nickel
8 BB King – So excited
9 Sepultura – Refue/Resist
10 Pop Evil – Let the chaos reign

Davide: Domanda difficile e non so se riuscirò ad eleggere una vera e propria top ten, ci provo:

1 Pantera – Cemetary Gates
2 Anathema – Fragile Dreams
3 Queen – You don’t fool me
4 Ice One – Io Sono quello che Suono
5 Foo Fighter – The Pretender
6 Rage Against The Machine – Wake Up
7 Opeth – Deliverance
8 Skunk Anansie – Because of You
9 4 Non Blondes – Mighty Lady
10 Devin Townsend Project – Deadhead

La Sardegna, isola dalle mille potenzialità e dalle mille problematiche.

Massimo: Direi anche dalle mille persone che hanno una creatività pazzesca, dalle mille persone che preferiscono coltivare il proprio orticello piuttosto che lavorare d’insieme, dalle mille persone che si mettono in gioco in tante cose senza molta paura, dalle mille persone che trasudano invidia e non si sa per cosa, dalle mille persone che hanno il coraggio di partire fuori e poi tornano per provare a cambiare le cose….insomma…..questa è la Sardegna. Ed anche altro. Prendere o lasciare.
Davide: Più che una domanda è uno spunto di riflessione. Massimo dice bene, prendere o lasciare, ma diciamo che non so perché ma ancora credo che si possano cambiare le cose, per farlo bisogna mettersi in gioco e non mettersi a giocare ma cercare di far le cose per bene. Io credo ancora nella politica in senso letterale, l’arte di governare ma consapevole di essere al contempo cittadino e non una specie di entità superiore agli altri. Ma è difficile costruire senza prima mettere le fondamenta, e per mettere le fondamenta non basta un progetto valido, serve essere coesi. La parte più complessa in un territorio come il nostro fatto di diffidenza e di mors tua vita mea, quando invece il cadere di uno è in realtà il cadere di tutti e sotto sotto tutti lo sappiamo.

In questi tempi dovremmo sempre di piu’ vivere nel Qui e Ora, il futuro non esiste. Progetti per il vostro presente ?

M & D: Radio Sardegna Web è in crescita e la cosa ci fa ben sperare, i progetti sono quelli di migliorarsi sempre e di proporre programmi radiofonici unici nel loro genere e continuare a dare spazio alle buone idee. Con la nostra società di servizi multimediali, CSM Webmedia UG, stiamo seguendo diversi progetti di comunicazione e speriamo di poter lanciare presto sul mercato un nuovo prodotto davvero particolare, si chiama LUMA e si tratta di Digital Advertising, non aggiungiamo altro.

Massimo: Per quanto riguarda me….io vivo in ogni istante il mio presente, per cercare poi di capire cosa aspettarmi dal futuro (il futuro è una conseguenza di quello che stai facendo nel presente). Il passato solo ogni tanto ci ritorno. C’è troppa roba da fare: non ho tempo per il passato. Progetti? Vivere e dar sfogo alla mia creatività (sia in radio come nella fotografia che è la mia seconda passione). Car-pediem ma certamente non vivo sperando che le cose accadano. Come diceva la massima? Chi visse sperando muore cagando! Appunto!
Davide: Per il mio presente vedo e spero in un ritorno alla mia amata batteria, sul palco di qualche locale magari assieme ai miei compagni di mille avventure: Lost Brand. Per il resto per scaramanzia non aggiungo altro, ma qualcosa bolle in pentola!

Ascolta qui Radio Sardegna web 

Tags